Salta al contenuto principale

MotoGP 2014 elettronica unica: accordo raggiunto per il 2016

Notizie MotoGP – L'inizio della stagione 2014 è stato caratterizzato dalle polemiche riguardanti il regolamento: dopo l'ingresso nella Open di Ducati e l'arrivo all'ultimo momento di una classe intermedia, ora Dorna ha chiarito che dal 2016 tutte le case dovranno usare lo stesso software di gestione, ecco cosa ne pensano Honda, Yamaha e Ducati
Software uguale per tutti dal 2016
Da questa stagione 2014 le moto Factory ufficiali sono affiancate dalle nuove Open. Queste ultime godono di alcuni vantaggi: serbatoio più capiente, maggior numero di motori, libertà di sviluppo, gomma soft, con la limitazione però di dover usare il software di gestione fornito da Magneti Marelli. Ducati aveva deciso che per il 2014 le sue quattro Desmosedici avrebbero partecipato in configurazione Open, cosa poco gradita a Honda che temeva un eccessivo vantaggio per la casa italiana e, infatti, a pochi giorni dalla prima gara, è arrivata la correzione di rotta di Dorna. L'organizzatore spagnolo ha comunicato l'introduzione di una classe intermedia che, a seconda dei risultati, limita i vantaggi della Open se il partecipante è una casa (cioè Ducati). Honda, tra l’altro, si era opposta con forza  alla decisione di Dorna di introdurre, a partire dal 2016, il software unico per tutte le MotoGP e non più sviluppato ad hoc dalle case. Dopo aver minacciato più volte il ritiro dal Motomondiale è stato trovato un accordo, così dal 2016, nella MotoGP, tutte le case parteciperanno insieme allo sviluppo del software di gestione messo a punto da Magneti Marelli per Dorna. Il team manager Livio Suppo del team Repsol Honda ha dichiarato: “Una cosa è avere un software ‘congelato’ uguale per tutti, ossia un software bloccato al quale non puoi fare nulla - e questo era lo scenario verso cui noi eravamo contrari - e un’altra cosa è avere un software unico per tutti ma con la possibilità per ogni costruttore di proseguire con il suo sviluppo. Naturalmente quest’ultima opzione significa che noi non avremo più segreti, nessun genere di vantaggio nel caso dovessimo trovare qualcosa di speciale, ma comunque questo ci lascia la porta aperta per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico e questo, come abbiamo ripetuto con insistenza, era il punto fondamentale per noi. Per Honda le gare sono un mezzo per sviluppare nuova tecnologia da insegnare ai giovani ingegneri, quindi per noi è necessario avere questo genere di possibilità. Con questo nuovo regolamento, questo elemento è stato preservato, perchè tutti i costruttori potranno dare suggerimenti e sviluppare il software per conto suo, alla condizione che poi condivida tutto con gli altri”. Tutto ok anche per Yamaha, secondo Koichi Tsuji, General Manager di Yamaha Motorsport: “Se vogliamo ‘congelare’ lo sviluppo del software e fare le moto più veloci, questo è possibile, ma d’altro canto, anche da un punto di vista di sicurezza per i piloti, è importante andare avanti con lo sviluppo. Dobbiamo bilanciare l’aspetto delle prestazioni con quello della sicurezza, perché ‘congelare’ lo sviluppo non è una cosa che va sempre bene in questi termini. Ne discuteremo ancora nei prossimi incontri”. Paolo Ciabatti Project Director di Ducati Team è altrettanto favorevole “È lo stesso principio del fornitore unico di pneumatici, solo applicato al software. È per ‘parificare’ le situazione: è chiaro che tutti devono poter correre con gli stessi strumenti. È ovvio che i team ufficiali dispongano di tecnici più qualificati, ma già adesso abbiamo comunque visto che diversi piloti ‘Open’ sono già molto veloci. Questo sarà un altro elemento di bilanciamento per il Campionato, che così sarà più ‘aperto’ per tutti i partecipanti è più interessante per i fans. Vincerà il miglior pilota, ma questo è sempre successo nella storia della MotoGP”.
Aggiungi un commento