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Moto Sharing a Milano – Domani il dibattito tra Comune e costruttori interessati

Riparte il dibattito sull’eventualità di introdurre a Milano un servizio di moto sharing. A partecipare al dibattito pubblico inserito nel calendario eventi di CityTech, ci saranno il Comune di Milano e i costruttori che hanno mostrato interesse all’iniziativa: Piaggio, Yamaha e  la spagnola Motit
Arrivano le moto a Milano
I servizi di sharing auto e biciclette sono ormai una raltà consolidata nel capoluogo lombardo. Per questo motivo, da qualche tempo si sta pensando di completare l’offerta introducendo nelle strade milanesi anche un servizio di moto sharing. L’ipotesi sta prendendo sempre più piede tanto che domani, nel programma di CityTech, la tre giorni in programma al Castello Sforzesco che tratta il tema mobilità futura nelle città del terzo millennio, è stato inserito un dibattito pubblico tra il Comune e alcuni costruttori interessati al progetto moto sharing. Le case “sensibili” a questo tipo di progetto sono Piaggio, Yamaha e la spagnola Motit, già operante a Barcellona con un servizo simile. I veicoli potranno essere a due o tre ruote con propulsione sia a benzina sia elettrica. Il dibattito servirà a chiarire gli ultimi dubbi prima di pubblicare il bando della gara di appalto per il Comune di Milano. Tra i punti salienti ci sono alcune problematiche tipiche del servizio, dall’area di ritiro e rilascio degli scooter che dovrà essere più ampia rispetto a quella prevista per il Car Sharing, fino all’estensione del servizio anche all’hinterland con lo scopo di ridurre il traffico automobilistico delle ore di punta.
Le tariffe dovrebbero essere paragonabili al servizio di car sharing, con prezzi fra i 25 e i 30 centesimi al minuto, ma la maggior agilità del mezzo dovrebbe rendere i tragitti più veloci e quindi economici. Tra le varie voci a corollario dell’introduzione del moto sharing a Milano anche l’organizzazione di alcuni corsi di sicurezza stradale indirizzati per lo più ai più giovani.
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NURS
Ven, 10/31/2014 - 11:54
È vero che la maggior agilità permette tragitti più brevi, ma se si può andare in due (o peggio uno soltanto) il risparmio è potenzialmente inesistente.