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Honda HRC - Martino Bianchi: Voglio vincere due Dakar

Abbiamo intervistato il general manager di Honda HRC Rally che ci ha raccontato il suo passato nel Gruppo Cagiva e le sue ambizioni future. 20 anni in cui ha avuto l'onore di vincere parecchi mondiali e lavorare affianco a grandi manager (ma anche l'obbligo di buttar giù qualche "rospo teutonico"). Ora l'obiettivo futuro si chiama Dakar...
Martino Bianchi dalla scorsa stagione è il General Manager di Honda HRC divisione rally, un ruolo ottenuto grazie a una carriera brillante, maturata per buona parte (circa 20 anni) nel Gruppo Cagiva di Claudio Castiglioni, prima come PR del gruppo e poi come responsabile dell’area sportiva di Husqvarna, con cui ha collezionato parecchi mondiali tra Motocross, Enduro e Supermotard. Archiviate le tante soddisfazioni con il gruppo varesino (ma anche qualche delusione, come il passaggio del marchio dal gruppo Cagiva a BMW), ora il presente di Bianchi è proiettato sul team HRC, al suo secondo anno di ritorno alla Dakar e comunque capace di far vedere grandi cose. Ecco cosa ci ha raccontato.


La tua carriera in una manciata di parole
54 anni, giornalista, poi 4 anni in Yamaha BYRD, responsabile dell’attività sportiva; dal 1992 al 2007 nel gruppo Cagiva (Cagiva, Ducati, Husqvarna e poi MV), come responsabile PR e attività sportiva; dal 2007 al 2012 PR e responsabile attività sportiva di Husqvarna (gruppo BMW) e, infine, da un anno in HRC come  general manager Rally.

Partiamo dal passato. Hai passato gran parte dei tuoi anni professionali a contatto con Claudio Castiglioni. Il suo miglior pregio e il suo peggior difetto.
Genio e sregolatezza... Ha sempre visto più avanti di tanti altri industriali della moto e si è sempre circondato di “numeri uno” nel settore: tra tecnici, stilisti, progettisti. Ha però peccato nella gestione manageriale della ditta.

Cosa pensi invece del figlio di Claudio, Giovanni, ora alla guida di MV?
Giovanni è un industriale moderno, è più quadrato, bada più ai numeri ed è meno istintivo del padre. Claudio aveva una marea di idee ed era un gran trascinatore e motivatore

Cosa pensi dell'operazione KTM su Husqvarna?
KTM ha fatto un grande affare. Sta facendo un ottimo lavoro ed avrà buoni risultati dal mercato. Chi ha fatto la “furbata”, invece, è stata BMW. Poco stile nell’operazione di vendita agli austriaci.

Cosa ti ha lasciato Husqvarna? Quali sono stati i momenti più belli e quali quelli brutti.
I momenti belli sono stati davvero tanti, ma quelli che porto maggiormente nel cuore sono i mondiali di cross vinti con Martens (con la prima 4 tempi dell’era moderna nel 1993) e di Chicco Chiodi nel 1998-1999. Il più brutto: gli anni della gestione BMW, tanta presunzione e poca affinità col marchio.

Cosa ti manca (se ti manca qualcosa) dell'azienda condotta "all'italiana?"
Il rapporto diretto con il titolare, ancor più se italiano, sicuramente è la cosa che mi manca di più, oltre alla possibilità di condividere idee e progetti nuovi.

Un pensiero per i dipendenti Husqvarna, ora in cassa integrazione
Non mollate! Avete fatto parte di un importante ingranaggio dell’industria motociclistica italiana, arriverà il momento del riscatto anche per voi, che avete la tecnologia motoristica ben presente nel vostro cuore e nella vostra tradizione.

La tua attuale esperienza in Honda: è un punto di arrivo o di partenza?
Sicuramente per me le nuove esperienze sono sempre dei punti di partenza, perché portano nuove motivazioni. Questa con Honda lo è ancor di più, in quanto mi permette di confrontarmi con un marchio leader.
 
Confermi che lavorando per un team ufficiale si opera in un ambiente più "freddo" rispetto a quelli italiani/europei, oppure si tratta solo di luoghi comuni?
Sicuramente le dinamiche sono diverse, come anche i processi. Ma non ne farei una distinzione tra europei e resto del mondo. Ad esempio anche il passaggio dall’Husqvarna “italiana” all’Husqvarna di BMW ha evidenziato grandi diversità e molta freddezza... Devo dire che in HRC, trattandosi di un reparto dedicato esclusivamente al racing e quindi con l'unico obiettivo di vincere, direi che la freddezza si sente poco. Tutti sono estremamente motivati a raggiungere il loro scopo..

Dove credi di poter arrivare? Ambizioni a cuore aperto
Vorrei vincere almeno due Dakar con HRC, e poi tornare al mio primo amore il motocross

La Dakar 2014 è stata persa dalla Honda o vinta dalla KTM?
Per non fare torti dico che è stata vinta da KTM, che quest'anno non ha sbagliato praticamente nulla. Noi, invece, abbiamo perso il secondo posto di Barreda, che era praticamente ormai nostro. Abbiamo perso perché il progetto è ancora troppo giovane per vincere la Dakar. Così come i nostri piloti, sebbene siano stati i più veloci, sono ancora inesperti se paragonati a Coma.

Avendo un pacchetto (moto-piloti) potenzialmente vincente, quanto conta il fattore fortuna in un motorally?
Direi che la fortuna nelle gare di moto è sempre una componente rilevante soprattutto poi se si parla di rally, dove le variabili in gioco sono tante. In 8.000 chilometri te ne possono capitare davvero di tutti i colori, dall’incontrare la macchina in prova speciale in senso contrario, al road book che smette di  funzionare, a un banale guasto elettrico, per non parlare poi della condizione fisica del pilota. Diciamo che la fortuna ce la si può fare alleata lavorando al massimo.

Il motorallysta piu forte in circolazione, mezzo a parte
Marc Coma è quello con più esperienza e più preparazione.

Cosa pensi di Botturi e Ceci, gli italiani attualmente più forti?
Purtroppo sono troppo pochi, non c’è più la tradizione rallystica degli anni ottanta che aveva sfornato, i vari Orioli, De Petri, Picco, ma anche lo sfortunato e più recente Meoni. Botturi sta crescendo e potrà sicuramente fare bene in futuro. Ceci è una sicurezza tanto che viene cercato come “portatore d’acqua” da diverse squadre ufficiali. Però manca la base e mancano i giovani da tirare su in questa disciplina.

Tu pratichi ancora fuoristrada?
Assolutamente sì. Motocross. Mi mantiene carico e… sul pezzo!

Cosa pensi delle recenti enduro e cross con propulsore elettrico? Sei tradizionalista o aperto all'innovazione?
Sono aperto all’innovazione. Mi piacciono e potrebbero essere un’alternativa. Le ho anche provate e devo dire che sono molto divertenti. Certo che una partenza di una gara di motocross senza rumore… toglie un po’ di fascino alla disciplina. Credo che se si potesse arrivare ad avere un’autonomia delle batterie di almeno sei ore, le moto elettriche potrebbe sicuramente essere un ottimo espediente per l’enduro moderno. Senza contare che con una moto elettrica si metterebbero a tacere gli ecologisti sul tema dell’inquinamento acustico e ambientale.

Quali saranno gli impegni di Honda HRC Rally per il 2015?
Il team parteciperà a tutto il mondiale FIM Cross Country Rally (6 gare) e ad alcune prove della Dakar Series, oltre, chiaramente, alla prossima Dakar che rimane il nostro obiettivo principale. La composizione del team verrà annunciata a fine marzo.

Arrivi dalla vecchia scuola. Ti piace di più il motore due tempi o quattro tempi? Cioè, se alla Honda ti offrissero una cross/enduro, sceglieresti una 250 due tempi o una 450 quattro tempi?
Ho guidato per una vita i 2 tempi, e ho fatto davvero fatica ad abituarmi ai nuovi quattro tempi. Ma con il livello attuale di affidabilità e di facilità di guida dei quattro tempi, chiederei una CRF 450, che, tra l’altro, è la mia moto da cross attuale!
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