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Discovering Katana - Il museo Suzuki ad Hamamatsu

Aperto ad Hamamatsu dove ancora oggi risiede il quartier generale dell’azienda fondata nel 1909, il Museo Suzuki ha in mostra nelle sue larghe sale decine di rarissimi modelli. Visitandolo è possibile ripercorrere l’intera storia dell’azienda, nata ormai più di un secolo fa per la produzione di telai destinati all’industria tessile
Museo Suzuki
Per il nostro viaggio attorno al "mito Katana" Suzuki ha pensato a una tappa finale "densa" di storia, il suo museo sito nella città di Hamamatsu. Lì abbiamo potuto finalmente comparare la “vecchia Katana” con la nuova e la percezione è stata quella di vedere, dal punto di vista filosofico, la stessa identica moto. È cambiato tutto, ovviamente, ma la sensazione non è quella di un semplice remake, ma dell’evoluzione di un progetto. La nuova Katana in pratica ha il pregio di aver reso attuale un’idea che negli anni 80, la vecchia Katana aveva anticipato senza essere capita, almeno dagli estimatori occidentali. Frascoli e il team di designer Suzuki sono riusciti a non perdere il legame con le linee della moto degli anni 80, attualizzandole e rendendole “giuste” per il loro tempo.
In Suzuki questo lo hanno chiarito fin da subito e per questo hanno deciso di realizzare solo due colori della moto, entrambi con un forte senso d’appartenenza. Il grigio, infatti, è quello che ricorda la tradizione, il colore destinato a coloro che negli anni 80 conoscevano la Katana e magari, per motivi di età, non hanno potuto acquistarla. La nera, invece, è destinata ai giovani, a coloro che non hanno vissuto “l’avvento” della Katana ma che sono attratti da delle linee che strizzano l’occhio al retrò.

La storia su due ruote
Ma limitare la visita al museo alla sola Katana sarebbe quantomeno riduttivo, visto che al suo interno trova posto tutta la storia di Suzuki e molti (non tutti) dei modelli più iconici del marchio.
Una cosa che pochi sanno, ad esempio è che nei primi anni dalla sua fondazione, era il 1909, Michio Suzuki iniziò la produzione realizzando telai destinati all’industria tessile, approdando alle due e alle quattro ruote solo dopo alcuni decenni di attività. Il primo contatto con le due ruote avvenne con la Power Free una bicicletta realizzata nel 1956 dotata non solo dei pedali ma anche di un motore monocilindrico da 36 cm3. Il filo che unisce questa bici alla Katana, ultima nata della casa e realizzata oltre 60 anni dopo, è costellato di numerosi modelli che fecero la storia, dalla 250 Colleda alla RM62 del 1962 conquistò la prima gara internazionale di Suzuki vincendo nella categoria 50cm3 all'Isola di Man. Per non parlare di icone di stile come la mitica Van Van fino ai bolidi che hanno vinto nelle principali competizioni mondiali, a partire dalle RGV gamma che vinsero il mondiale 500 nel 1993 con Kevin Schwantz e nel 2000 con Kenny Roberts Junioro fino ad arrivare alla moderna GSV-R quest'anno portata in pista da Joan Mir e Alex Rins, vincitore ad Austin. In questo video, ecco una breve carrellata di quanto abbiamo potuto ammirare nei tre piani del museo, buona visione! 
 


Il primo contatto della Suzuki Katana

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