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Coronavirus Francia: mascherina obbligatoria sotto il casco

La ripresa dei contagi da coronavirus in Francia ha riportato l’obbligo dell'uso della mascherina anche all’aperto a Parigi e in tre dipartimenti contigui. Misura sacrosanta, ma che vale anche per motociclisti e scooteristi ma non per i ciclisti
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Mascherina sotto il casco
La disastrosa situazione dei contagi da coronavirus in Francia ha portato alla decisione delle autorità di imporre l’uso della mascherina anche all’aperto, a Parigi e nei tre dipartimenti di quella che viene definita ”La piccola corona”: la Seine-Saint-Denis, gli Hauts-de-Seine e la Val-de-Marne
È una misura di prevenzione che interessa circa 6 milioni di persone, riguarda i pedoni, sono esentati i bambini con meno di 11 anni, i ciclisti e quelli che praticano jogging. Fin qui un provvedimento sacrosanto.
Quello che lascia di stucco è scoprire che invece non sono esentati coloro che guidano veicoli a due o tre ruote, cioè motociclisti e scooteristi. Pare si voglia evitare la propagazione del virus in sospensione, ma a questo sono soggetti anche ciclisti e podisti, mentre chi ha il casco in testa quasi sempre è dotato di visiera trasparente, e rispetta automaticamente la distanza sociale, ben inferiore alla distanza di sicurezza che i veicoli sono obbligati a mantenere tra di loro.

Multa da 135 euro
Ci sono anche problemi pratici non indifferenti: indossare il casco integrale dopo aver messo la mascherina è un’operazione decisamente complicata, senza contare che così si aumenta notevolmente l’appannamento degli occhiali, per chi li porta.
Ma la legge è legge ed è in vigore dal 28 agosto. In un primo tempo le forze dell’ordine francesi si limiteranno a richiamare chi la mascherina sotto il casco non ce l’ha, successivamente verrà applicata una sanzione di 135 euro.
Inutile dire che i motard francesi sono furibondi. La Fédération française des motards en colère (associazione attivissima che difende i loro diritti) ha già organizzato le proteste. E ha anche ricordato uno studio effettuato da ingegneri aerodinamici belgi e olandesi, citato da www.numerama.com, secondo il quale, a causa dell’aria espirata con maggiore forza dai polmoni, la distanza sociale dei ciclisti dovrebbe essere di almeno 10 metri, addirittura 20 metri se pedalano in velocità e di 5 metri per i podisti.
 

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