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ASI MotoShow 2023, a Varano scendono in pista i miti del passato

Si terrà a Varano de’ Melegari, da venerdì 12 a domenica 14 maggio, la 20° edizione della kermesse internazionale. Con ospiti di rilievo e oltre 700 moto storiche ad attendere il grande pubblico

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La ventesima edizione di ASI MotoShow si preannuncia come un vero e proprio museo a cielo aperto. Lo spettacolo per gli appassionati, però, sarà tutto fuorché statico: l’autodromo emiliano di Varano de’ Melegari (PR) ospiterà infatti i turni di pista che vedranno protagonisti oltre 700 esemplari storici, di ogni epoca e tipologia. Lungo l’intero weekend del 12-14 maggio, sarà possibile ritrovare impegnati tra i cordoli dai “cinquantini” alle regine del motomondiale, per un totale di 500 piloti, tra amatori e campioni del passato: Pierpaolo Bianchi, Eugenio Lazzarini, Carlos Lavado, Marco Melandri, Franco Uncini, oltre ai vicecampioni del mondo Jean Francois Balde, Gianfranco Bonera e Rolf Blatter.

Le moto

Ad aprire le danze per questa edizione 2023, sarà una nutrita pattuglia di moto (storiche e moderne) proveniente dagli autocentri della Polizia Stradale e dalle Questure. Faranno poi bella mostra le Ducati, in omaggio ai recenti successi sportivi; più di 100 moto made in japan tra le più iconiche prodotte; le gloriose Moto Guzzi da GP (tra le quali l’immancabile 8 cilindri); senza tralasciare il secolo compiuto di storia BMW. Tra i “pezzi” più pregiati, sicuramente la Chizzolini del 1897 costruita ben 126 anni fa, a Brescia, dai fratelli Carlo, Emilio e Vittorio Chizzolini: un “quadriciclo” a metà tra la moto e l’auto (ha il manubrio e due posti in tandem, ma anche quattro ruote di derivazione motociclistica). Presente anche il Registro Storico Gilera, il quale esporrà le rarissime 350 Gran Sport del 1930 e la 500 VTEGS “8 bulloni” del 1939. Arrivano invece dal Museo Benelli di Pesaro una delle prime 175 cc prodotte (1928), il Leoncino post ’45 e poi la poderosa 750 sei cilindri degli anni ’70. Sono infine attese altre perle rare in arrivo da fuori confine: dalla Francia la Munch Mammut 1200 del 1968 protagonista dell’omonimo film con Gérard Depardieux, dalla Slovenia la Opel Motoclub del 1928 (Museo Petja Grom), dagli USA la Arter Matchless G50 “Wagonwheels” del 1971 (Collezione Robert Iannucci-Team Obsolete).

Il paddock e gli approfondimenti

Non mancheranno i momenti di incontro e gli approfondimenti culturali, previsti nell’area paddock ASI. Si partirà sabato 13 maggio con “Gilera versus Guzzi: fu vera rivalità?” e “I misteri di Marama-Toyo” (colui che portò lo speedway in Italia all’alba del ‘900) per poi proseguire domenica 14 maggio con “Yamaha TZ, la moto da corsa democratica”. Spazio alla fotografia con la mostra a cura del Registro Storico Aermacchi, a ricordare la tragedia che colpì i piloti Renzo Pasolini e Jarno Saarinen durante il GP delle Nazioni a Monza ‘73. 

Parola al presidente

“La motocicletta – secondo Alberto Scuro, presidente ASI - rappresenta una parte importantissima della storia del motorismo e merita enorme considerazione. ASI MotoShow continua a rappresentare il fiore all’occhiello delle nostre attività, perché è l’espressione della filosofia di un Ente dinamico e adeguato ai tempi, pur mantenendo il pieno rispetto dei mezzi, della storia e dei personaggi che hanno contribuito a scriverla. C’è magia in tutto questo. Amicizia, allegria e condivisione sono gli ingredienti fondamentali e insostituibili di ASI MotoShow. Anno dopo anno abbiamo visto aumentare il numero e la qualità dei mezzi che si esibiscono a Varano, dove la vera festeggiata non è solo la motocicletta, in tutte le sue declinazioni e in tutte le sue epoche, ma anche la passione che nella vita di paddock si vive nel senso più puro del termine: è una sensazione forte e palpabile”.



 

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