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Allo specchio - Yamaha MT-09 vs MV Agusta Rivale

Metà naked e metà motard, sono moto per esperti perché hanno  motori potenti e ciclistiche reattive. Per tutte e due l’ABS è (purtroppo) un optional
Chi sono
La Yamaha MT-09 e la MV Agusta Rivale 800 hanno spinto all’estremo la nuova tipologia di moto che mischia stile e prestazioni delle naked sportive e delle motard “cattive”, inaugurata dalla Ducati con la Hypermotard. Tutte e due si affidano a motori tre cilindri in linea: Yamaha monta un tre cilindri di 847 cm3 a 4 tempi, con albero motore “a croce”, derivato da quello della M1 di Lorenzo e Rossi, mentre la Rivale sfrutta il tre cilindri in linea di 798 cm3, prodotto interamente da MV Agusta e caratterizzato dall’albero motore controrotante. Leggere (181 kg la Yamaha, 187 kg la MV Agusta) e potenti (104,7 CV per la MT-09, 120,7 CV per la Rivale, entrambi rilevati alla ruota), sono moto “nervose” riservate a piloti esperti, nonostante la presenza di numerosi “gadget” elettronici di serie che aiutano a gestirle, specie l’italiana. In realtà, al di là delle cose in comune, nel nostro test queste due moto hanno mostrato  caratteri molto diversi: la MT-09 è aggressiva ma amichevole, dà subito confidenza, mentre la Rivale ha una posizione di guida strana e un motore dal carattere sportivo che bisogna conoscere. Ma quale va meglio?

Come vanno - MV Agusta Rivale
Su strada
La posizione di guida richiede un po’ di adattamento, perché sembra quella delle motard cattive, ci si ritrova a ridosso del serbatoio col manubrio molto basso. Poi ci si abitua e non è male, ma il carico sulle braccia si sente. In ogni caso la Rivale non è una moto “facile”, ha un avantreno leggero e nervoso, pur restando sempre molto precisa non va bene per chi ha poca esperienza. Il motore ha un’erogazione decisamente sportiva: dà il meglio di sé sopra i 7.000 giri, quando sembra entrare il “turbo”, con un’ulteriore botta di potenza attorno ai 9.000 giri che spinge direttamente verso la zona rossa del contagiri.
In autostrada
Meglio limitarsi a brevi spostamenti: la posizione di guida espone completamente la testa e il busto all’aria, già a 120 km/h bisogna aggrapparsi al manubrio per contrastare la pressione dell’aria e così ci si affatica in fretta. Peccato, perché le vibrazioni sono abbastanza contenute e l’ottima ciclistica permette di affrontare a gas spalancato anche i veloci curvoni autostradali. Con una media di 15 km/l i consumi sono buoni, considerando anche le prestazioni del motore, ma il serbatoio da 13 litri limita l’autonomia.
In città
È la classica moto “da bar”, con quell’aria aggressiva, le proporzioni strane (è altissima e cortissima) e la voce graffiante dello scarico non passa inosservata. Leggera e compatta, va bene anche nel traffico, ma lo sterzo ridotto “da sportiva” disturba parecchio nei passaggi stretti e nelle manovre. Il ricco pacchetto elettronico permette invece di usare la Rivale in tutta tranquillità anche quando piove: basta mettere il Traction Control sul livello 8 e selezionare la mappatura Rain... e avere ordinato la moto con ABS (che è purtroppo optional). Un po’ rigida sul pavé la taratura “di serie” delle sospensioni. 

Come vanno - Yamaha MT-09
Su strada
A differenza della Rivale, la MT-09 mette subito a proprio agio il pilota con una posizione di guida comoda ma “d’attacco”, con le braccia protese verso il largo manubrio rialzato in stile cross. Ma la vera differenza sta nel motore: mentre la Rivale dà il meglio ai regimi medio-alti, qui la “botta” arriva subito, già a 2000 giri, ai medi viene fuori l’esuberanza tipica del tre cilindri... e poi allunga fino al limitatore con una grinta di poco inferiore a quella (impressionante) della MV Agusta. Notevole quasi quanto il motore la facilità con la quale la MT “divora” la strada e le curve. 
In autostrada
Anche sulla MT-09 si viaggia esposti all’aria, ma meno che nella Rivale. Le sospensioni hanno una taratura abbastanza confortevole e non si sentono vibrazioni fino a 6/7.000 giri (oltre i quali la velocità è da ritiro patente). L’impianto frenante è sempre all’altezza della situazione, potente e ben modulabile, ma sul bagnato viaggia bene solo chi ha l’ABS e si vorrebbe avere anche il controllo di trazione (in questo la Rivale è meglio dotata). A proposito di accessori, Yamaha propone le borse laterali, il cupolino e la sella in gel che permettono di affrontare senza soffrire viaggi di un certo impegno.
In città
La MT-09 ha ingombri ridottissimi, sembra quasi di stare in sella a una monocilindrica. Con lei si affronta senza problemi anche il traffico più intenso e in relax, in terza o in quarta, perché il motore accetta la piena apertura del gas da poco più di 2.000 giri. Vista la mancanza del controllo di trazione, in città è vivamente consigliata la mappatura B, quella cioè adatta ai fondi difficili; tra l’altro, questa mappatura ha il vantaggio di smorzare il fastidioso effetto on-off dell’acceleratore elettronico, che nel traffico alla lunga può dare fastidio. Frenata molto buona, ottima nel caso in cui si è scelta la versione con ABS.

I nostri rilevamenti
  Rivale MT-09
Vel max 224,4 210,6
Acc. (secondi)    
0-400 metri 12 11,3
0-1000 22,5 21,8
0-100 km/h 4,1 3,5
Ripresa da 50 km/h    
400 metri 11,5 11,8
1000 metri 22,1 22,6
Potenza max    
CV/kW 120,7/89,9 104,7/78,1
giri 11700 8700
Coppia max    
Nm/kgm 81,7/8,33 86,5/8,8
giri 8900 8400
Frenata    
da 100 km/h 42,9 39,1
Consumi    
autostrada 13,9 17,7
extraurbano 16,2 20,0
90 km/h 20,2 22,3
120 km/h 14,7 18,9
al massimo 10,2 10,1
Autonomia (km/pieno)    
120 km/h 190 264,1
al massimo 132 141,4
Prezzo 12.690 8.590
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