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Mototurismo: da Genova a Sanremo tra valli e monti vista mare

L'itinerario qui suggertito è un viaggio di due giorni che offre panorami e terreni tra i più vari. Il percorso è in parte in fuori strada: non richiede particolari abilità, ma un minimo di esperienza e gomme adatte al'uso misto
La Liguria è terra di grande tradizione per l'off road e offre tutta una serie di percorsi che si snodano tra fuoristrada e strade asfaltate per godere della moto e del panorama anche senza richiedere capacità di guida particolari. La morfologia del territorio, a tratti nervosa e a tratti dolce e le grandi differenze di clima tra entroterra e costa rendono ogni viaggio, anche il più breve, sempre vario e interessante. L'itinerario qua indicato è stato suggerito da Manuel Podetti di Moto Raid Experience, noto ai più per essere uno degli organizzatori della Gibraltar Race.

Un inizio diversificato
Il percorso on/off road copre il ponente ligure da Genova a Sanremo, per circa 220-250km al giorno. La base di partenza può essere Genova o Gavi, preferibile per esempio per chi viene da Milano o Torino. Inizialmente si sale lungo la SP35 e poi verso la SP4 in direzione dei Piani di Praglia per entrare nel parco naturale delle Capanne di Marcarolo: lo sterrato è facile e di grande soddisfazione. Da Masone si prosegue sulla SS456 per poi deviare sulla SP73 ed entrare nel Parco Naturale Regionale del Beigua (luogo di interesse forte Geremia). In alternativa da Masone si può prosegure su via Cappelletta e intercettare un breve sterrato che fa parte dell’alta via dei Monti Liguri e raggiungere il forte Geremia da dietro. Si prosegue nel parco, con panorami stupendi fino al passo del Faiallo. Si continua sulla SP40, poi via Dano verso Pianpaludo e si giunge infine al rifugio Pratorotondo (SP57 - panorami bellissimi, tutto asfalto). Da qui ancora SP57 dentro al parco fino ad Alpicella, che può valere una sosta per il pranzo in una delle trattorie del luogo.
Poco più avanti lungo la SP57 si svolta a sx su una sterrata con fondo compatto che sale prima verso un piccolo parco eolico e poi scende sulla SP334 nei pressi di Santa Giustina.
Si prosegue verso sud su una strada minore che va ad intercettare la SP2. Giunti ad Ellera (alternativa valida per il pranzo per chi è partito più presto ed ha un passo più rapido) si va a intercettare verso ovest via Marmorassi, semplice sterrato con alcuni tratti di asfalto, per arrivare al Bric Naso di Gatto. Si avanza sulla SP12 fino a quando si incontra sulla destra una deviazione che ci permette di raggiungere la SP29 nei pressi di Cadibona con uno sterrato sassoso a tratti scivoloso ed impegnativo per i meno esperti. In alternativa si può proseguire fino a Cimavalle e poi raggiungere Cadibona nei pressi della chiesa di S.Anna lungo un percorso prevalentemente asfaltato. Ad Altare si imbocca la SP5 e giunti in località Acque si devia a sinistra verso colla del Termine. Questo lungo sterrato (oltre 20 km) per oltre metà si snoda in suggestivo sottobosco. Termina nei pressi di Orco-Feglino.
Si proseguie fino a Calice Ligure da cui si devia sulla SP17 che si abbandona poco dopo per proseguire su un altro sterrato di circa 10 km ancora nel bosco che in base al meteo dei giorni precedenti può essere viscido a tratti. Dal colle del Melogno si può scendere verso il mare lungo la panoramicissima SP490 e pernottare a Finale Ligure o Borgio Verezzi, oppure meglio ancora fermarsi in uno dei tanti agriturismo che si trovano nei borghi lungo la provinciale. 

Il secondo giorno
Partendo presto al mattino, si ritorna verso il colle del Melogno dove, immediatamente dopo aver attraversato la fortificazione, si svolta a sinistra su una stradina che diventa subito sterrata, con fondo a tratti roccioso, ma agevole, e dopo una emozionante discesa nel bosco si arriva a Bardineto. Si prosegue sulla SP52 per poi deviare su un altro sterrato sassoso ma scorrevole che conduce a Castelvecchio di rocca di Barbena. Si scende lungo la SP582 e poco più a valle, in corrispondenza di una cava, si svolta a destra e si inizia a salire su asfalto. Dopo Nasino si imbocca la SP107 fino ad Alto dove si prosegue fino a Madonna del Lago. Poco dopo a sinistra la strada diventa una sterrata in quota (alta via dei Monti Liguri), con fondo compatto, alcuni tratti esposti e panorami bellissimi. Si incrocia per un attimo la SP216 e poi lo sterrato prosegue fino al colle di San Bernardo e giù fino ai Forti di Nava sull’omonimo colle stradale. Qui è possibile fare una sosta per il pranzo per spezzare l'impegno, mai comunque gravoso.
Da qui la prima possibilità è proseguire sulla SP1 e al Colle di San Bernardo di Mendatica imboccare la SP2 che all’inizio è asfaltata e poi diventa una bellissima sterrata in quota che porta prima al Colle Garezzo (celebre per la sua galleria sotto alla quale sostano spesso dei muli). La seconda possibilità, un po’ più tecnica e non adatta al passeggero prevede di scendere sulla SP28 fino a Pieve di Teco, poi svoltare a destra verso Rezzo, poi imboccare a destra la Via Marenca (sterrata che sale nel bosco) fino al passo della Mezzaluna e con uno sterrato un pochino più impegnativo per la poca manutenzione e la presenza di fondo viscido nella zona in ombra, raggiungere il Colle Garezzo.
Da qui in entrambi casi si prosegue al passo della Guardia ed in seguito al passo del Collardente. Il fondo è molto sassoso, ma non impegnativo a velocità contenuta. Attenzione al meteo perché in caso di nuvole o nebbia può diventare impegnativo per alcuni tratti esposti. Col bel tempo il panorama è impagabile. Si giunge poi alla Baisse de Sanson (siamo sul confine con la Francia). Da qui si può scegliere il percorso con meno sterrato per scendere a Realdo e poi Triora e Molini di Triora due borghi davvero incantevoli e che meritano una visita, poi Badalucco e quindi Sanremo dove si conclude il tour. Oppure si può proseguire per le Teste di Marta, il Colle Melosa, poi di nuovo Molini di Triora e Triora (il paese delle Streghe) e quindi Sanremo.
 
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