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Superbike: diventeranno (anche) EVO?

Aria di cambiamento nel Mondiale Superbike: la Dorna propone di introdurre le Superbike EVO sulla falsariga delle CRT già presenti in MotoGP, i costruttori ribattono proponendo la semplificazione tecnica del regolamento e l'obbligo di vendere repliche ufficiali ai team privati, a un prezzo stabilito. Nulla è ancora ufficiale, ma l'impressione è che a breve sarà presa una decisione. Verosimilmente, di compromesso

Cambio di regolamento nel 2014?

Acque agitate nel Mondiale Superbike: da giorni si parla di un cambio di regolamento per l'anno a venire, anche se - al momento in cui scriviamo - non c'è nulla di ufficiale. Il punto di partenza è chiaro: anche con l'uso delle wild card, le griglie di partenza della massima classe per le derivate di serie sono scarne. Nell'ultimo appuntamento di Imola, al via c'erano solo 19 moto.
 

Lo spunto dalla CRT

La Dorna, che organizza il campionato per MotoGP e Superbike, pare voglia mutuare dalla prima l'idea di rimpolpare il lotto dei partenti con una sorta di "CRT da Superbike": in pratica, moto con ciclistica Superbike e propulsori Superstock 1000 che dovrebbero chiamarsi Superbike EVO, e che dovrebbero girare sugli stessi tempi delle attuali Superbike gestite da team privati, ma con una significativa riduzione dei costi.
 

Classifiche separate

Per le Superbike EVO ci sarebbe una classifica separata, sulla falsariga di quella riservata alle CRT in MotoGP: un modo per dare più visibilità a chi, verosimilmente, naviga nelle retrovie. Questa è la proposta della Dorna, cui si contrappone quella della MSMA, l'associazione dei costruttori da corsa: numero di motori limitato, freni e sospensioni meno raffinati (e quindi più economici) e la possibilità di chiedere a un costruttore fino a sei moto ufficiali, a un prezzo calmierato di 250.000 euro (ma non da subito: l'orizzonte temporale non è stato mai definito con chiarezza). In altri termini, due categorie separate a fronte di una semplificazione tecnica di ciò che c'è già: le proposte, sulla carta, sono molto distanti.
 

Un rebus intricato

Tuttavia, le CRT da cui la Dorna trae spunto andranno presto in pensione nella MotoGP: la regola della Claiming Rule Team viene abolita già quest'anno se le moto montano l'elettronica ufficiale Marelli, e nel 2014 nel caso di elettronica di terze parti. Quindi, almeno ipoteticamente, si vuole rilanciare la Superbike con un'idea che, in un'altra categoria, ha avuto vita molto breve... Bisogna poi aggiungere come, nel caso di Superbike EVO, le Case che - con una configurazione tecnica simile - occupano i primi posti nei campionati nazionali ben difficilmente vorranno entrare in Superbike, con la quasi certezza di essere relegate in secondo piano: è il caso di KTM, vincente nell'IDC tedesco ma, verosimilmente, non competitiva a livello assoluto se decidesse di fare correre la propria moto contro le "full Superbike". D'altro canto, anche la proposta della MSMA lascia qualche dubbio: l'impegno delle Case nel Mondiale non è uniforme, e stabilire chi debba costruire le repliche da vendere ai team sembra problematico.
 

Eppure, si deve cambiare

Tuttavia, un cambiamento sembra essere tanto urgente quanto incombente: solo cinque anni fa, a Imola, lo schieramento di partenza in Superbike vedeva 27 partenti. In soli 5 anni, otto sono stati persi per strada. Troppi per non imporre una sterzata radicale, anche a costo di qualche muso lungo.
 
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