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Phillip Island: una curva per tutta la famiglia

Oggi si è svolta la cerimonia con la quale è stata intitolata una curva del circuito di Phillip Island a Casey Stoner. Presenti assieme a Casey anche i genitori, la moglie Adriana e la figlioletta Alessandra. Con l’occasione Stoner ha raccontato qualche aneddoto sul tracciato e ha dispensato qualche consiglio per essere più veloci

Dominatore per 5 anni consecutivi

Oggi, con una breve cerimonia, gli organizzatori del GP di Australia hanno intitolato una curva del circuito di Phillip Island a Casey Styoner. Con il pilota HRC c’erano papà e mamma Stoner, la moglie Adriana, la piccola Alessandra, oltre ovviamente a un sorridente Shuhei Nakamoto e il boss di Dorna Carmelo Ezpeleta. Casey, alla fine, ha scelto la numero 3, una curva a sinistra in discesa da circa 250 km/h, un tratto della pista dove, parole sue, per andare veloci ci vogliono “le palle”. Una qualità di cui Stoner sembra “ben fornito” dato che a Phillip Island ci ha vinto per ben 5 volte di fila: “Ho vinto tanto qui non perché in questa pista ho fatto più km degli altri, ma perché è una pista difficile, scivolosa e con curve strette, dove per essere veloci bisogna avere “le palle”. E poi è una pista bella, di quelle realizzate prima dell’arrivo dei computer. Credo che a tutti i piloti piaccia correre in Australia”.
La scelta in merito alla curva 3 è semplice: "È la mia curva preferita, perché va affrontata in pieno in quinta marcia, è veloce e fa bollire il sangue. L’anno scorso, durante le qualifiche l’ho affrontata in maniera perfetta; tutto di traverso con la ruota anteriore sul cordolo. I dati hanno dimostrato che l’ho percorsa a 262 km/h e nel punto più lento, invece ero a 258. Insomma, è stato il mio momento più memorabile". Stoner, che si ritirerà alla fine dell’anno, ha anche "svelato" uno dei suoi piccoli segreti per essere veloci in pista. Per Casey, l’importante è preservare le gomme e per farlo c’è solo un metodo:"Il segreto per riuscirci sta nel rendersi conto che ci sono dieci diverse traiettorie possibili per ogni curva: se si segue sempre lo stesso tipo di linea radicale, ad ogni curva, la gomma ne risente. Per conservarle fino a fine gare, bisogna variare”. Facile no?
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