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SBK 2014, intervista esclusiva a Loris Baz: “Il team NGM Forward Racing è il numero uno”

SBK news – Proprio durante il week end di Magny Cours è stata confermata la notizia del passaggio di Loris Baz dal campionato delle derivate di serie alla MotoGP, con il team NGM Forward Racing. In terra francese abbiamo intervistato il ventunenne che ha raccontato cos'è successo con il team Aspar, ha speso belle parole sulla sua futura squadra e sulla Kawasaki che negli ultimi tre anni gli ha dato l'opportunità di crescere sotto la sua ala
Il gigante Baz
Classe 1993, Loris Baz è uno di quei piloti di origine francese che è cresciuto nel vivaio spagnolo disputando le gare del Campionato Spagnolo di Velocità tra i vari Marquez, Viñales  ed Espargaro. Ultimamente si è parlato spesso della sua altezza, che gli ha fatto perdere il contatto con il team Aspar, e che quando era piccolo non gli ha permesso di correre in 125. Dopo esser passato nel 2012 in Superbike grazie alla Kawasaki e aver sensibilmente migliorato le proprie prestazioni nel corso dei tre anni, è arrivato il suo momento di passare in MotoGP e lo farà con il team NGM Forward Racing. Lo scorso week end eravamo presenti a Magny Cours, per l'undicesimo appuntamento stagionale, ed ecco cosa ci ha raccontato.

Cos'è successo con il team Aspar?
Boh, neanche io lo so. Ho firmato con loro il contratto il giovedì prima di Jerez, (il 4settembre, ndr) e poi durante il Gran Premio di Misano attraverso il web ho saputo quello che era successo, senza che loro neanche me lo dicessero. È una cosa stranissima e questo insegna tanto su come sono e sulla poca professionalità che hanno. Non si può giocare così con i piloti, tante squadre lo fanno ma non è giusto. In tutto ciò Honda non c'entra niente, anzi la casa costruttrice diceva che si poteva cambiare la moto per l'altezza e io non sono così alto. Quando mi hanno visto ad Aragon nel paddock si aspettavano di vedere Shrek (ride), sono alto quanto Leon Camier (il pilota inglese che ha sostituito Nicky Hayden nel team Aspar in alcune gare, ndr).

La tua altezza ti ha mai complicato le cose?
Ho sempre avuto qualche difficoltà, ma ho sempre trovato il lato positivo. Se sei alto perdi velocità nel rettilineo, ma esserlo ti aiuta a cambiare meglio la direzione della moto e anche per il grip sei avvantaggiato. Ci sono alcune cose positive e altre negative, è necessario cercare il buon setting con la moto ed è quello che ho fatto. All'inizio per trovare la giusta direzione ci abbiamo messo un po', ma una volta trovata non ci sono stati problemi.

Cosa mi dici del team NGM Forward Racing?
Dopo il nulla di fatto con il team Aspar mi sono messo a cercare un'altra moto e con Yamaha Forward le cose hanno preso una giusta direzione. Secondo me è il team numero uno ed è quello in cui più mi piacerebbe stare. È il migliore.

Perché vuoi andare in MotoGP?
Mi piace molto. La Superbike mi ha dato tanto, ma fin da quando ero piccolo volevo andare nel Motomondiale. All'epoca però ero troppo alto ed ero francese, in 125 non era possibile andare e inoltre c'era bisogno di tanti soldi. Per questo ho scelto di fare la Stock 600 e la Superbike per poi arrivare in MotoGP. Avrei voluto fermarmi ancora un altro anno qui per provare a vincere il mondiale, ma quando il treno passa bisogna prenderlo. Penso che sia un buon momento per andare in MotoGP e tornare a combattere con Maverick Viñales, Marc Marquez, Pol Espargaro come quando avevamo dieci anni.

Fai il bilancio di questa stagione.
Sono molto soddisfatto, fino a Laguna Seca abbiamo potuto lottare per il titolo. Sono felice perché siamo stati molto davanti, abbiamo ottenuto otto podi, sette seconde posizioni. Abbiamo fatto un buon lavoro con la squadra. Solo l'appuntamento di Laguna Seca è stato difficile, l'unico posto dove abbiamo avuto seriamente problemi e siamo rimasti giù dal podio. Fino a Jerez potevo concludere in seconda posizione nella classifica generale, lotterò comunque per finire bene.

L'anno prossimo lascerai Kawasaki, cosa ha rappresentato nella tua carriera?
Le due persone che mi hanno più aiutato sono stati Jean-Claude Olivier della Yamaha Francia fino al 2011 e poi la Kawasaki: non avevo la moto, sono venuti da me per la Stock a farmi guidare una moto buona. Poi sono stati sempre loro a mettermi a disposizione una sella per la Superbike e mi hanno insegnato tanto, non ho mai avuto pressioni nella prima stagione, anche l'anno scorso quando mi sono fatto male non mi hanno detto niente. Ho firmato il contratto per il 2014 che avevo la vertebra rotta e sapevo che non sarei potuto tornare alla guida prima dei test invernali, sono stati tutti perfetti, dal team a Guim Roda (il team manager, ndr), ma anche le persone del Giappone. Mi hanno aiutato tanto e se sono qui adesso è al 100% grazie a quello che hanno fatto per me negli ultimi tre anni.
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