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Quando le sport camera non esistevano…

… le riprese in soggettiva su una moto erano il risultato di un vero e proprio "gioco di equilibri" e di sana incoscienza. Lo dimostra in questa foto David Eggby, addetto alla fotografia del cult movie Mad Max  

Ci voleva coraggio...

Oggi le sport camera HD sono alla portata di (quasi) tutte le tasche e le riprese in soggettiva sulle moto non danno alcun problema, importa solo che il pilota ci sappia fare... Una volta non era affatto così, come dimostra lo scatto qui sopra che risale a 33 anni fa. Correva l'anno il 1979, l'uomo con in braccio la telecamera è David Eggby mentre il set è quello di Mad Max (in Italia tradotto in "Interceptor"): film a basso costo (budget 300.000 dollari), diventato in breve un cult movie capace di incassare quasi 100 milioni. 

... e abilità

Interceptor racconta di un futuro in cui le strade sono infestate da violente gang, tenute a bada da pochi tutori dell'ordine arruolati nella Main Force Patrol. Uno di questi, Max Rockatansky (un giovanissimo Mel Gibson), vedrà la sua famiglia sterminata come ritorsione per la sua fermezza. Max saprà vedicarsi a bordo dell'auto più potente della Main Force: la V8 Interceptor. Il successo di Mad Max è dovuto anche alle riprese mozzafiato eseguite da Eggby che, incurante del pericolo, montava, con in spalla una mastodontica cinepresa, sulle moto usate nel film (per la cronaca il pilota è lo stunt Terry Gibson). Le riprese in soggettiva dei tanti inseguimenti sono una delle vere novità della pellicola. Non che con le auto andasse meglio... guardate nella gallery cosa bisognava fare per una riprendere una monoposto negli anni 60! Qui sotto uno spezzone di Interceptor, ora che sapete come è stato realizzato lo apprezzerete di più...

 
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