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Londra: via libera definitivo alle moto nelle corsie preferenziali

Dopo tre anni di sperimentazione, la capitale inglese ha reso definitivo il provvedimento che permette ai motociclisti di percorrere le corsie preferenziali riservate agli autobus. Una soluzione del genere esiste anche a Madrid. E in Italia? A Milano si può (ma non ovunque), a Roma si prova... ma non si decide.

Meno incidenti e meno inquinamento

A Londra da tre anni era le moto avevano libero accesso alle corsie preferenziali riservate ai bus. Si trattava di un esperimento, al termine del quale sono emersi risultati decisamente positivi, al punto che TfL (Transport for London), la società che si occupa delle gestione del traffico nella capitale inglese, ha deciso di rendere definitivo il provvedimento evidenziando i vantaggi di questa scelta. Negli ultimi 18 mesi infatti gli incidenti di moto e motorini sono calati dell'11,6% rispetto all'inizio della sperimentazione. Da notare inoltre che la velocità delle due ruote che circolano nelle preferenziali secondo il direttore della Tfl Ben Plowden "si è sensibilmente ridotta, con una parallela diminuzione dei livelli di inquinamento e dei tempi di percorrenza per i motociclisti".

Londra e Madrid più coraggiose, Milano ci prova...

Se Londra ha ufficialmente approvato il provvedimento pro-moto (simile a quello già in vigore a Madrid), la situazione in Italia è più incerta.
A Milano le moto hanno libero accesso a molte corsie preferenziali lungo le circonvallazioni cittadine. Nel centro città però molte corsie preferenziali restano vietate alle moto... e ben controllate da telecamere pronte a immortalare la targa dei "clandestini" per multarli.



... e a Roma non si decide

Roma ha iniziato timidamente a testare l'apertura delle corsie preferenziali: dal 3 maggio scorso, moto e motorini hanno avuto libero accesso a quattro corsie riservate agli autobus. Purtroppo la sperimentazione ha coinvolto solo una minima parte delle strade ad alto tasso di traffico ed è andata avanti solo fino alla fine di settembre. Da allora non si è più saputo nulla sia di questa iniziativa, sia soprattutto delle intenzioni del Comune per il futuro.
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