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L'americana Tenneco si compra Öhlins

Entro fine dell’anno Öhlins passerà in mani americane: la svedese sarà rilevata da Tenneco per una cifra vicina ai 150 milioni di euro, ma il fondatore Kenth Öhlin rimarrà nella società in qualità di socio di minoranza. Tenneco, lo ricordiamo, acquistò nel 2008 anche la "nostra" Marzocchi, poi investita da una grave crisi nel 2015
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Industria e finanza
Öhlins a stelle e strisce
La notizia era nell’aria da alcuni mesi, ma la conferma ufficiale è arrivata pochi giorni fa: la statunitense Tenneco, con un esborso di circa 160 milioni di dollari (circa 150 milioni di euro), rileverà la svedese Öhlins.
Nata nel 1976, la factory svedese s’è guadagnata un posto di primo piano assoluto nella produzione di sospensioni, aprendo filiali in tutto il mondo tra Asia, Europa e USA. I principali stabilimenti si trovano però in Svezia, dove sono occupati circa 320 dipendenti. Alla guida dell’azienda si trova attualmente il fondatore Kenth Öhlin che, una volta completata la vendita entro l’inizio del 2019, rimarrà comunque all’interno della nuova società in veste di socio di minoranza.
Fornitore di componentistica automotive di primo equipaggiamento e after-market, Tenneco è invece un gigante americano con oltre 26mila dipendenti, un fatturato annuo vicino ai 10 miliardi di dollari e filiali in USA, Europa e Asia. Tra le operazioni di acquisizione operate da Tenneco negli ultimi anni, ricordiamo - per rimanere in tema motociclistico - quella riguardante la “nostra” Marzocchi. Rilevata dalla multinazionale USA nel 2008, l’azienda con sede a Zola Pedrosa, fornitrice, tra gli altri, di Ducati, Harley Davidson, Bmw e Piaggio non riuscì però a risollevarsi, tanto che nel luglio 2015 Tenneco ne aveva annunciato la chiusura degli impianti produttivi. Per Tenneco sembrava non ci fosse altra soluzione: la morsa della concorrenza asiatica era troppo forte. Dopo alcuni mesi la situazione si era evoluta con la cessione dei due settori produttivi, quello destinato alle sospensioni per motocicli rilevato dalla italiana VRM, che aveva anche sottoscritto un accordo per il trasferimento dei lavoratori, mentre quello destinato alle sospensioni per mountain bike acquisito da un'altra azienda statunitense. Speriamo che per Öhlins la storia vada diversamente...

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