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Il premier inglese David Cameron apre le porte alle gare di moto su strada

David Cameron, primo ministro inglese, ha preso posizione sulla questione delle gare stradali e ha annunciato che verrà facilitata la procedura per organizzarne di nuove in Regno Unito. Il suo obiettivo reale è portare la Formula 1 a Londra, ma se ne gioveranno anche le gare di moto
Cameron dalla parte dei road racers
Le manifestazioni di  Road Racing dividono da anni gli appassionati di moto: c'è chi le considera troppo pericolose e vorrebbe abolirle, c'è invece chi pensa che siano eventi troppo coinvolgenti per essere cancellati, nonostante la evidente pericolosità. Fatto sta che la eco di queste discussioni sta rendendo le gare stradali inglesi e irlandesi molto famose pure oltre i confini della Gran Bretagna. David Cameron, primo ministro inglese, è stato chiamato in causa sempre riguardo la pericolosità di queste gare e dei permessi per il loro svolgimento che sono sempre difficili da ottenere. Cameron ha dichiarato che è favorevole a una semplificazione delle procedure per organizzare le gare stradali. A dire il vero questa dicgiarazione è arrivata parlando del GP di Formula 1 di Londra, che potrebbe entrare presto nel calendario con un circuito ricavato sulle strade della capitale inglese. Un business che porterebbe tanti milioni nelle casse del comune, ma che di fatto aprirebbe la strada anche alle road racing su due ruote: "Possiamo annunciare che stiamo per consentire un numero di gare su strada maggiore, con grande gioia dello sport motoristico inglese. Sarà un provvedimento molto utile per gli appassionati e garantiremo più gare, più eventi e di conseguenza più soldi per le amministrazioni" ha commentato il premier. Ci aspettiamo una mobilitazione, ora, da parte di chi vuole che le corse su strada vengano abolite perché troppo pericolose: un problema che è effettivamente reale e che Cameron potrebbe avere sottovalutato, pensando soprattutto alla Formula 1 e ai milioni di sterline che questa porterebbe nelle casse comunali di Londra.
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