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GP di Monza, dalla Regione 20 milioni di euro?

Polemiche in consiglio regionale sulla volontà espressa dal governatore Roberto Maroni di stanziare 20 milioni di euro per trattenere a Monza la tappa del mondiale di F1. Sarebbe poco chiara l’entità dell’indotto
La F1 resterà a Monza?
È arrivata la risposta dell’assessore regionale Fabrizio Sala all’interpellanza del Movimento 5 Stelle Lombardia, che chiedeva chiarimenti in merito alle intenzioni della Giunta Maroni di finanziare la presenza del Gran Premio di Formula 1 nell'autodromo di Monza. Pare, infatti, che Bernie Ecclestone, il patron della F1, abbia raddoppiato il canone attuale, portandolo da 10 a 20 milioni di dollari all'anno. Pena il trasferimento in altra sede. A ciò si aggiunge la stringente necessità di un rinnovamento strutturale dell'autodromo che richiede alcuni milioni di euro. Visto che la Sias, la società che gestisce l'autodromo, non ha fondi da dedicare né a Ecclestone né ai lavori di ristrutturazione, ecco l’annuncio di Maroni: la Regione metterà i 20 milioni, in cambio della possibilità di entrare nella proprietà del Parco. I pentastellati lombardi obiettano però che non si capisce su quale base sia stata fatta la promessa di fondi, visto che non esistono al momento analisi certificate che quantifichino l’entità dell'indotto che ha la gara di F1 a Monza. Il report che ogni anno rilascia la Camera di Commercio, secondo il Movimento 5 Stelle, si baserebbe su stime e previsioni, non di dati a consuntivo. Gianmarco Corbetta, consigliere del M5S Lombardia, ha spiegato: “Ho chiesto dati che giustifichino l'investimento previsto. Ho chiesto dati sull'indotto e non sono arrivati. Deduco che non ne esistono. Una spesa di 20 milioni di euro senza sapere nulla di quanto porterà l'investimento non è intelligente. Volevo capire se quei fondi pubblici sono davvero utili per il territorio, volevo che la giunta mi convincesse che spendere questo danaro pubblico nel rilancio dell'autodromo e del Gran Premio d'Italia a Monza - in questo momento di crisi - fosse più utile per la collettività che investirli nel supporto alle PMI, alla cultura, alla scuola, alla sanità e al trasporto”.
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