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Bukaman: "l'eroe" che combatte le buche

Con tanto di felpa a ricordarne il nome, “Bukaman” denuncia con ironia e sarcasmo una situazione, purtroppo, tutt’altro che comica. “L’eroe” napoletano, professione infermiere, infatti, impiega il proprio tempo libero segnalando agli enti competenti la pericolosità delle molte voragini presenti sulla strada: “Al Pronto Soccorso arrivano decine di ragazzi che cadono in motorino”
Supereroe a caccia di buche?
Pochi giorni fa, e non per la prima volta, avevamo parlato del sempre crescente problema relativo alle buche e ai dissesti stradali, spesso cause di incidenti per automobilisti e, soprattutto, motociclisti. Comuni e Province (la competenza su alcune strade, viste le recenti modifiche in proposito, è spesso dubbia), rispondono all’emergenza con i pochi mezzi a loro disposizione, non riuscendo, di fatto, a fronteggiare la situazione. I cittadini fanno quello che possono: oltre a sterzare per evitare di cadere in veri e propri crateri però, c’è anche chi, armato di buona volontà, si impegna non tanto nella messa in sicurezza delle buche stesse, quanto nella loro segnalazione agli enti competenti. A Napoli, Alfredo Di Domenico, in arte “Bukaman” ha infatti deciso, travestito da supereroe, di dedicare il proprio tempo libero - Alfredo è infermiere - alla segnalazione delle “buche killer”: munitosi di macchina fotografica e taccuino, “l’eroe” si sdraia accanto al dissesto, facendosi fotografare sorridente. Opinabile il mezzo, lo è meno il fine e pure il motivo scatenante: la figlia di Di Domenico infatti, rottasi un braccio cadendo in motorino proprio a causa di una buca mal segnalata, è stata la scintilla che ha spinto l’uomo a impegnarsi in prima persona. “Dovevo fare qualcosa - ha raccontato - al Pronto Soccorso arrivano decine di ragazzi che cadono dai motorini a causa delle buche, riportando, spesso, conseguenza gravissime”. Di Domenico è arrivato, per il momento, a 479 segnalazioni a Vigili Urbani, Vigili del Fuoco, assessorati, presidente di Regione, Protezione Civile, ministri: “Mi fermo solo quando finalmente prendono in carico la denuncia e intervengono”. Il proposito dell’uomo è certo nobile, ma come avviene poi, ammesso che avvenga, la messa in sicurezza delle buche?
Ciò che sorprende, spesso, è l’approssimazione, per non dire di peggio, con la quale i responsabili provvedono alla soluzione del problema; basti come esempio il cassonetto dell’immondizia rivestito di materiale riflettente posto al centro della carreggiata di via Nevio per segnalare la presenza di una grossa voragine nella strada. ”La cosa davvero sconfortante è che a volte restano così per mesi”, sottolinea Di Domenico, aggiungendo come, di fatto, a nessuno importi che tali dissesti si trovino, per di più, in vie particolarmente centrali e frequentate da increduli turisti o, addirittura, proprio sulla strada che conduce al Pronto Soccorso. Il Comune aveva varato un Pronto intervento stradale con l’ambizione di riqualificare l’85 per cento delle strade entro il primo semestre 2016, ma, a quanto pare, qualcosa nel meccanismo dev’essersi inceppato…
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