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Assicurazioni: per evitare batoste conviene cambiare

Per ottenere le tariffe assicurative più convenienti  bisogna cambiare compagnia spesso. Ecco quello che c’è sapere per fare la scelta giusta

Bisogna svegliarsi

Gli assicurati italiani sono molto “pigri”. Lo ha confermato anche una recente indagine commissionata dal broker assicurativo 6sicuro, secondo la quale il 74% rinnova la propria polizza a “occhi chiusi” senza controllare se sul mercato esiste qualcosa di più conveniente. L’unico modo per tentare di evitare i rincari è cambiare spesso polizza, o almeno contrattare il rinnovo col proprio assicuratore presentandosi con un preventivo più conveniente. Passare da un’assicurazione all’altra non è affatto difficile. Per poter confrontare a ragion veduta le polizze bisogna però fare le domande giuste. E se il prezzo è fondamentale, bisogna anche chiarire alcune zone spesso “dimenticate”. Ecco qualche consiglio utile.

Massimale e franchigia

Se il prezzo della polizza vi convince, siete già a buon punto nella ricerca. A questo punto però dovete andare un po’ più in profondità e valutare due punti molto importanti.
Il massimale
È la cifra massima che l’assicurazione risarcirà in caso di danno: il minimo previsto dalla legge è attualmente di 3 milioni di euro, dall’11 giugno salirà a 6 milioni che è una cifra ragionevole, se rinnovate prima non accontentatevi dei 3 milioni..
La franchigia
Se la polizza è particolarmente conveniente, può darsi che utilizzi la formula della franchigia: prevede cioè un cifra che,  in caso di incidente, è comunque a carico dell’assicurato. Meglio saperlo.

La Rivalsa

Le clausole di rivalsa nascondono le sorprese peggiori. Si tratta di quei casi in cui la compagnia si riserva di chiedere all’assicurato quanto pagato per il risarcimento. Per difendervi, dovete chiedere di sottoscrivere una clausola di esclusione della rivalsa.
informarsi sempre
Il problema è che le esclusioni della rivalsa cambiano a seconda del contratto. Andate con i piedi di piombo e chiedete se l’esclusione vale per:
➜guida in stato di ebbrezza
➜guida con patente scaduta
➜guida con revisione scaduta
➜danni causati al passeggero se il trasporto è avvenuto in maniera non conforme alle leggi (per esempio con un minorenne alla guida)
L’ideale è che tutti questi casi siano coperti senza strani “trucchetti” e clausole a fondo pagina.

Occhio al furto e incendio

Questa garanzia offre un risarcimento in caso di furto o di danni alla moto dovuti al furto. Anche qui attenzione alla franchigia (cioè quella parte di danno che non è a carico della compagnia) perché si unisce allo “scoperto”, che invece è una percentuale del danno che non viene risarcita all’assicurato.
Un’accoppiata diabolica
Per intenderci: se la franchigia è di 250 euro, con un danno di 500 euro avremo un risarcimento di 250 euro. Se però lo scoperto è pari al 10%, con un danno di 2.700 euro la parte non risarcita sarà di 270 euro (quindi superiore al limite della franchigia..). Meglio sapere in anticipo a quanto ammontano.

Come disdire la polizza

Se avete finalmente deciso di cambiare assicurazione, la procedura è molto semplice.
➜Se la polizza prevede il “tacito rinnovo” (cioè ogni anno si rinnova automaticamente) bisogna disdirla almeno 15 giorni prima della sua scadenza con un fax o una raccomandata. Se però la polizza ha subito un aumento maggiore dell’inflazione (per quest’anno dell’1,5%) la disdetta si può dare fino al giorno di scadenza della polizza.
➜Se la polizza non prevede il tacito rinnovo, non c’è bisogno di fare alcunché: l’assicurazione scadrà alla data prevista e non verrà rinnovata.
Attenzione: solo i contratti con “tacito rinnovo” prevedono una copertura di 15 giorni oltre la scadenza, anche se l’assicurato si dimentica di pagare il premio. Quelli senza tacito rinnovo non prevedono questa garanzia.

Ci vuole l’attestato

Il documento fondamentale per stipulare una nuova polizza è l’attestato di rischio che per legge deve essere spedito all’assicurato almeno 30 giorni prima della scadenza della polizza. Ricordatevi di conservarlo e di non buttarlo scambiandolo per la solita “cartaccia”.
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