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MotoGP - Aprilia insiste sulla linea morbida: "Jorge ti aspettiamo"

Una pubblicità su due quotidiani spagnoli ribadisce la volontà di Noale: andare avanti con il proprio pilota. Che però, quando rientrerà, troverà una squadra che si è sentita tradita

Il braccio di ferro mascherato tra Jorge Martin e Aprilia continua senza esclusione di colpi, o meglio, di messaggi al miele che celano una realtà ben diversa. Ieri il pilota spagnolo ha pubblicato un messaggio che in realtà sembra più che altro una nota legale, nella quale ribadisce la volontà di esercitare la clausola, a meno che Noale non gli conceda la possibilità di prorogare il “periodo di prova” di 6 gare. La comunicazione del pilota potrebbe essere stata una conseguenza della pubblicità che la Casa veneta ha comprato su El Pais e Marca, due ben noti quotidiani iberici, che raffigura Bezzecchi con la coppa alzata e la scritta: “Bravo Marco, Jorge ti aspettiamo”.


Rispedita al mittente

Dopo la gara vinta da Bezzecchi, Martin aveva pubblicato i propri complimenti alla squadra, mostrandosi formalmente partecipe e l'ad Massimo Rivola non si era lasciato sfuggire l'occasione. “Abbiamo dimostrato che Aprilia ha una moto che può vincere e può vincere anche con Jorge. Lo aspettiamo”. Quindi sono arrivate le pubblicità e la nota del pilota, diffusa ieri sui social e a mezzo stampa. Ora, è difficile immaginare che questa “fiammata” di reciproche attenzioni abbia un qualche effetto all'atto pratico, perché poi, nella sostanza, ognuna della due parti rimane ferma sulle proprie posizioni: Aprilia Racing intende fare rispettare il contratto nella sua interezza, Martin vuole uscire e allo stesso tempo propone una proroga del periodo di valutazione, che di fronte alla volontà di recedere sembra poco più che un atto formale.


L'immagine del marchio

La questione che ora infiamma il dibattito mediatico è la seguente: fa bene Aprilia a mostrarsi così "amorevole" con il proprio pilota? Per i contrari, così facendo Rivola mostra debolezza, come se Noale in fondo sperasse in un ravvedimento del proprio pilota: un atteggiamento che da un marchio così prestigioso e che tra l'altro deve competere in una MotoGP dove non si possono mostrare incertezze, non può essere tollerato. 

Ma c'è anche chi la vede in maniera diametralmente opposta: a un atteggiamento di finto incontro, tanto vale rispondere nella stessa maniera. Tanto il tempo scorre e alla fine a rimetterci sarà il pilota, che nel frattempo dovrà lavorare indossando la maschera di chi deve sorridere forzatamente. Anche perché tra un mesetto o due Jorge sarà in grado di tornare a guidare una MotoGP, ma non sarà semplice farlo all'interno di un box dove le persone non vedranno certo di buon occhio il fatto di essere stati accantonati per inseguire una nuova avventura in Honda. Bisogna avere la scorza dura e fino a oggi Jorge ha sempre lavorato in team che gli hanno garantito il massimo supporto emotivo. 

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Fausto
Dom, 01/06/2025 - 14:07
Personalmente penso che mettersi contro il proprio datore di lavoro sia una brutta idea.