Il primo scooter di media cilindrata firmato Kawasaki ha molto in comune con il Kymco Downtown 300, telaio e motore in primis. La creatura giapponese ha però finiture migliori, un impianto frenante più potente (l'ABS è optional), una mappatura differente per il propulsore e sospensioni totalmente riviste. In città si destreggia bene, ma è fuori che si apprezzano l'ottima maneggevolezza e un'inaspettata stabilità alle alte velocità. Bene il motore 300, ancora più pronto di quello del cugino taiwanese, ma pollice in giù per il sottosella, meno capiente di quello del Downtown (può contenere un casco integrale o una valigetta). Linee e dimensioni del J125 sono quelle del J300, ma questo scooter si può guidare anche con la patente dell’auto perché monta un monocilindrico di 125 cm3 raffreddato a liquido, in grado di erogare 14 CV a 9.000 giri. Rispetto al J300 non cambia neanche la ciclistica: cerchi da 14 pollici davanti e 13 dietro, due freni a disco a margherita e tubature in treccia metallica. Le sospensioni sono state tarate per offrire il giusto compromesso tra sportività e comfort.
Perché sì
Motore: il 300 non smette mai di spingere - Finiture: tutto ha un feeling solido e di qualità - Guida: divertente e brillante, soprattutto tra le curve : la tenuta di strada è sicura a tutte le andature, l’avantreno è preciso e lo scooter rimane sempre in traiettoria – Sospensioni: ben tarate anche per il fondo stradale delle città, assorbono bene le buche e non vanno in crisi sul pavè – Freni: modulabili come si deve, l’ABS interviene solo quando serve
Perché no
Comandi: alcuni pulsanti sono difficilmente raggiungibili - Sottosella: ci sta un solo casco - Freno a mano: se ne sente la mancanza - Scudo: ha un disegno sportivo ma protegge poco, ad alta velocità si sentono turbolenze sulle caviglie – Pedane: strette a causa del tunnel e poco profonde, le gambe non si possono distendere – Maneggevolezza: le dimensioni importanti rendono impegnativo lo slalom tra le auto