Salta al contenuto principale

MotoGP Starting Grid: Marquez-Bagnaia, la sfida riparte da Mandalika

Il gran premio di Indonesia dà il via a un finale di stagione scopiettante: 5 gare per capire se Pecco ha trovato la strada per opporsi al fresco nove volte campione del mondo

Nemmeno il tempo di pulire la tuta dal prosecco e per la coppia Marc Marquez-Pecco Bagnaia è già tempo di incrociare le armi al gran premio d'Indonesia. Il motomondiale riparte per le ultime cinque gare della stagione, con tante novità che vanno anche oltre i confini del box Ducati. Andiamo a vederle in MotoGP Starting Grid.


Ultime notizie

Mentre Marc Marquez alzava la coppa del campione del mondo e Bagnaia rimirava la propria ritrovata GP25 dal gradino più alto del podio, motomondiale e superbike hanno definito gli ultimi o quasi movimenti del mercato. Il più interessante riguarda il passaggio di Miguel Oliveira in BMW: dopo mille ipotesi relative a un domino piuttosto complicato, alla fine tutto si è rivelato piuttosto semplice. Il portoghese prende il posto di Toprak in BMW, qualche mese dopo il trasferimento di Razgatlioglu in Yamaha Pramac. Oliveira è un bel valore aggiunto al campionato delle derivate di serie: 5 volte vincitore di un gran premio in MotoGP – traguardo che molti colleghi non hanno mai tagliato- non ha mai raccolto davvero quanto il suo potenziale aveva fatto intravedere. Chiuso da Binder in KTM, non è riuscito a ritrovarsi in Aprilia come in Yamaha, anche per via di diversi infortuni. Prenderà il posto al fianco di Danilo Petrucci, per una coppia decisamente interessante.

Anche Honda ha completato il proprio team ufficiale: via Lecuona e Vierge, sono arrivati Somkiat Chantra e Jake Dixon, mentre Xavi è andato a rinforzare il team ufficiale Yamaha, al fianco di Andrea Locatelli.

Tornando alla MotoGP, Jorge Martin si è operato alla spalla per ricomporre la frattura alla clavicola destra. Non sono ancora chiari i tempi di recupero, al di là del fatto che ovviamente non sarà in Inonesia: è certo però che 12 mesi fa lo spagnolo vinceva a Mandalika una gara fondamentale nella sua scalata al mondiale, un anno dopo è dentro un calvario che sembra senza fine.


Che numeri

Sarebbe fin troppo facile indugiare sui 9 mondiali di Marc Marquez, sulle 99 gare vinte in carriera. Sono numeri mostruosi perché – sportivamente parlando- lo spagnolo è appunto un mostro, qualcosa che esce dall'ordinario e a cui è difficile dare una forma conosciuta. Di piloti come lui nell'ultimo quarto di secolo se ne sono visti pochi, probabilmente solo Rossi e Stoner. L'impressione diffusa è che la sua cavalcata trionfale riprenderà presto e ci sono ancora 5 gare in questo 2025 per riaffermare la propria superiorità.


La sfida

A contrastare il pupillo di Gigi Dall'Igna ci proverà Pecco Bagnaia, tornato alla vittoria in Giappone e chiamato a una conferma già in questo fine settimana, ora che Marc è libero dai pensieri iridati. Tanto sulla vittoria del fratello Alex in Catalogna che sul successo del #63 a Motegi aleggia infatti l'ombra di un impegno non pieno di Marc, che ora invece potrà dare il 100% senza timori di cadute. 

Questo non vuol dire che a Bagnaia mancheranno carte da giocare: in Indonesia ha già vinto, il feeling con la GP24/25 è stato ritrovato e – smaltito il rammarico per una stagione persa- per il pilota dell'Academy si apre la possibilità di provare a costruire un bel finale di stagione. Le occasioni per battere Marquez sono 5: ci riuscisse anche solo in 2-3 gare, sarebbe un ottimo viatico per il 2026.


Hot spot

La pista di Mandalika non si può definire un tracciato indimenticabile: di recente costruzione in un luogo fantastico come scenario, cambia come sensazioni offerte una volta planati sul suo asfalto. Il tracciato misura 4,3 chilometri, le curve sono 17 e la moto non corre quasi mai al massimo delle proprie potenzialità. La pista presenta un solo rettilineo degno di questo nome, lungo appena 700 metri e non ci sono curve da togliere il fiato. 

Anche andando a cercarlo con perizia, non esiste un vero e proprio hot spot, ma il tempo sul giro e le possibilità di sorpasso sono piuttosto il frutto di un bilanciamento di varie situazioni tecniche e azzardi. Questo non vuol dire che il circuito non si presti a gare combattute e ai sorpassi: nei tre anni vissuti fino a oggi lo spettacolo non è mai mancato.

Leggi altro su:
Aggiungi un commento