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MotoGP Starting Grid: cercasi un Dovi per battere Marquez al Ring

L'italiano della Ducati è riuscito a vincere il duello con il #93 per ben due volte a Spielberg. Bagnaia si è imposto in Austria negli ultimi 3 anni, ma contro questo Marc la storia conta poco

La MotoGP torna dopo la pausa estiva e si prepara a vivere la seconda metà di stagione, 10 gare per mettere in discussione l'indiscutibile dominio di Marc Marquez. Il primo banco di prova è l'Austria, la pista Ducati per eccellenza. Andiamo allora a vedere le ultime novità in MotoGP Starting Grid.


Ultime notizie

La pausa estiva non ha portato grosse novità di mercato, per lo meno non definitive. Sotto la cenere però cova la brace e qualche indiscrezione è emersa. Come quella che riguarda KTM, attesa all'appuntamento sulla pista di casa. Il costruttore austriaco, rilevato da Bajaj, dovrebbe mantenere non solo la MotoGP, ma entrambi gli slot attuali, team clienti compreso. Il condizionale è d'obbligo, ma se così fosse, nulla dovrebbe cambiare anche per quanto riguarda il parco piloti. Pedro Acosta ha già fatto sapere che rimarrà dov'è fino a fine 2026, lo stesso dovrebbe accadere anche per Binder, Vinales e Bastianini. Nel loro caso però la partita non è ancora chiusa e ci sono da considerare le opzioni previste dai vari contratti. Enea fino a poco tempo fa era dato in odore di Yamaha, ma la pista sembra essersi raffreddata. 

Rimanendo sugli italiani, Luca Marini ha trovato la quadra con Honda dopo che Jorge Martin ha deciso saggiamente di non rompere con Aprilia e probabilmente a questo punto anche Franco Morbidelli riuscirà a mantenere il proprio posto in VR46. Il pilota italo-brasiliano rientrerà in pista proprio in Austria, dopo avere risolto i problemi alla spalla sinistra dovuti alla caduta in Germania.


Che numeri

5 doppiette consecutive, 120 punti di vantaggio sul fratello Alex, 168 su Bagnaia, 19 gare vinte su 24 tra lunghe e Sprint. Il dominio di Marquez nel 2025 sta diventando semplicemente impossibile da contrastare e a ben vedere, delle gare non vinte 2 (Texas e Spagna) sono state perse per sue cadute, una (Francia) è stata corsa in condizioni ambientali che hanno suggerito al #93 di non esagerare, mentre in Gran Bretagna la GP25 ha dato qualche noia di troppo a livello di comportamento in pista. Servono altri numeri? No, ce ne sono fin troppi e non si vedono all'orizzonte elementi che possano fare immaginare un cambio di rotta.


La sfida

Al di là della corsa per il secondo posto nel mondiale, con Bagnaia che in Austria proverà a sfruttare l'ottima tradizione (5 vittorie tra sabato e domenica negli ultimi 3 anni), gli occhi sono puntati su Marco Bezzecchi, che da Silverstone in poi ha fatto un click. Aprilia ha fatto un passo avanti dal punto di vista tecnico e i 4 podi che il Bez ha raccolto sia nelle Sprint che nelle gare “vere” provano che i test di Jerez e Aragon sono serviti. Il podio mondiale è un obiettivo troppo lontano? Probabilmente sì, ma questa RS-GP potrà dare ancora soddisfazioni. L'anno scorso, tra l'altro, Aleix Espargarò è riuscito a conquistare un terzo posto, su una pista che era la vera bestia nera di Noale. Le premesse insomma sono buone e anche Martin potrà portare il suo contributo alla causa veneta, ora che fisicamente ha recuperato del tutto la forma.


Hot spot

La curva 10 – l'undicesima del tracciato, dal momento che la chicane viene nominata come 2A e 2B, è il punto caldo, che ha visto i grandi duelli tra Dovizioso e Marquez all'ultimo giro (entrambi vinti dall'italiano) e altri finali adrenalinici, come l'arrivo in volata a tre della seconda gara del 2020. In quell'occasione Miguel Oliveira riuscì a fregare Pol Espargarò e Jack Miller, ottenendo il primo successo di KTM sulla pista di casa e la propria prima vittoria in classe regina. Non è una curva facile, il banking aiuta fino a un certo punto e chi punta all'attacco all'interno, in uscita fatica in accelerazione. Vale un po' per tutti, a parte il Dovi, che nel 2019 riuscì a infilare niente meno che l'imbattibile Marc Marquez e a mantenere la posizione sotto la bandiera a scacchi. Anche se a quel tempo lo spagnolo guidava una Honda.

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