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MotoGP Misano, debutta la Yamaha V4: la porterà in pista Augusto Fernandez

Il tester Yamaha da domani sarà impegnato nel weekend di gara con la nuova M1 e da lunedì la affiderà a Fabio Quartararo, che la proverà nei test collettivi post gran premio

Il grande momento è arrivato: a Misano, Yamaha ha presentato la nuova YZR-M1, che della vecchia MotoGP di Iwata conserva il nome e parte delle sovrastrutture, mentre sotto la pelle batte un inedito cuore V4.

La moto ha debuttato nei test privati di inizio anno, è stata già portata in pista più volte dai collaudatori Augusto Fernandez e Andrea Dovizioso, è stata “assaggiata” anche dai piloti ufficiali e clienti, con Fabio Quartararo che l'ha provata per ultimo a Barcellona, lunedì. La nuova M1 scenderà in pista in questo weekend di gara con Fernandez e sarà a disposizione di Quartararo lunedì, quando il francese avrà una intera giornata a disposizione per provarla nei test collettivi, fresco ancora delle sensazioni del weekend.

Al momento è stata data grande enfasi all'operazione, tanto che è stato organizzato un vero e proprio unveiling, segno che la strada in un certo senso ormai è segnata. Con pace del buon Fabio, il quale vorrebbe prima toccare con mano i vantaggi del nuovo progetto e solo successivamente abbandonare eventualmente lo sviluppo della vecchia M1. È possibile però che in Yamaha non ritengano più conveniente – anche sotto il profilo economico- procedere ulteriormente sul doppio binario.


I motivi di una scelta

In Yamaha al momento si sottolineano i tempi di realizzazione della nuova moto, definiti record: 18 mesi, con il motorista Luca Marmorini che è stato affiancato dal nuovo direttore tecnico Max Bartolini.

Il cambio di architettura del propulsore è stato fortemente voluto per inseguire la concorrenza sul piano delle prestazioni, ma non solo: data l'importanza dell'aerodinamica nella MotoGP odierna, una moto equipaggiata con un 4 in linea tendenzialmente presenta ingombri frontali maggiori, che la penalizzano nella possibilità di sfruttare spazio per dirigere i flussi d'aria. Teoricamente il 4 in linea garantisce invece maggiore libertà nello spostare il motore avanti e indietro, con una distribuzione delle masse meno vincolata e la possibilità di lavorare con più fantasia sul forcellone.


Cavalli e trazione

Tuttavia, questo ipotetico plus non sembra essere stato compensato dagli svantaggi derivanti dalla mancanza di cavalleria: l'albero motore di un V4 funziona su tre cuscinetti principali, non cinque, il minimo richiesto da un 4 in linea, quindi produce meno attriti. Ci sono inoltre tendenzialmente meno perdite dovute al pompaggio (con meno dispositivi coinvolti nei carter), meno potenza “bruciata” e una migliore gestione dei flussi d'aria interni al motore in generale. Tornando all'albero, quello di un V4 è più corto rispetto a un inline-four, quindi è più rigido e resistente. 

D'altronde si è visto che la M1 attuale non è certo una moto da buttare in toto: le 4 pole position segnate da Fabio dimostrano che – ancora oggi- la M1 è super efficiente nelle mani di un campione, quando ha pista libera e può disegnare le sue linee. Il problema è sorpassare e/o non subire sorpassi, con problemi di trazione che si sommano alla penuria di potenza.


Il futuro è oggi

La wild card di Augusto Fernandez sarà il primo passo della nuova M1 in pista, ma ancora non è stato diffuso un programma dettagliato di quali saranno i passaggi successivi. Quel che è certo è che la nuova M1 V4 avrà solo un anno a disposizione prima di venire pensionata dalla nuova versione, in cilindrata ridotta di 850cc. Per Yamaha il lavoro da svolgere sarà moltissimo, e anche per questo motivo il tester spagnolo è stato rinnovato, con una estensione del contratto per le stagioni 2026 e 2027.

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