MotoGP - Marquez: 9 titoli come Rossi, ma il confronto non...Vale
Lo spagnolo ha raggiunto nei numeri il Dottore, ma le due carriere hanno presentato sfide diverse e rivali differenti. More than a number è il claim delle magliette celebrative e non si può che essere d'accordo.
Cosa vuol dire More than a number? La domanda a Marc Marquez la pone candidamente Pecco Bagnaia, ancora frastornato dalle mille emozioni di una domenica di riscatto. E il fresco nove volte campione del mondo gli risponde con la semplice traduzione, che ovviamente spiega un po' tutto e un po' niente: è più di un numero. Perché è vero, il mondiale vinto con la Ducati porta lo spagnolo soprattutto allo stesso numero di titoli di Valentino Rossi: è questo il vero significato che la maggior parte di tifosi e appassionati ha attribuito alla cifra, un peso mediatico superiore anche a una indubbiamente interessante storia di rinascita sportiva.
Confronto impossibile
Tanto vale questo nono titolo che lo porta alla pari del Dottore, tanto poco la cifra è comparabile. E infatti, al di là dei media generalisti, in pochi hanno sguazzato nel confronto impossibile. D'altronde, quando si scrive che Marquez ha vinto con Ducati, quando Valentino con la stessa moto aveva fallito, si dice una semplice fandonia (dal dizionario favola, frottola, burla). Le Desmosedici del 2011 e 2012 erano moto francamente inguidabili e il solo Casey Stoner negli anni precedenti era riuscito a vincere con una certa regolarità.
Oggi Ducati è l'unica MotoGP con cui si può vincere, a meno che le sporadiche incursioni di Aprilia e Honda non vogliano essere elevate a sintomi di una reale competitività. Marquez per primo, già nel 2023, sapeva che una Desmosedici clienti valeva più di una qualsiasi altra moto ufficiale ed è quello il motivo per cui ha scelto di andare in Gresini.
E da questa scelta deriva l'altro tema che porta gli osservatori di buon senso a dire che un confronto con Rossi non è possibile: Valentino per due volte in carriera ha scelto di lasciare la moto migliore per un progetto da costruire. Una volta gli è andata bene, un'altra no. Marquez la stessa sfida la aveva in casa con Honda, ma l'ha abbandonata in un paio di anni. Un 2022 e un 2023 di sofferenza gli sono bastati per decidere che non aveva le energie per investire nel marchio che in lui aveva sempre creduto.
D'altronde Rossi non ha mai subito un infortunio delle dimensioni di quello di Marquez...ma lo stesso Marc non ha incrociato in carriera il talento cristallino di Stoner e il box con Lorenzo lo ha diviso in un momento sicuramente complicato della carriera del maiorchino, a livello fisico e mentale. Insomma, si possono fare tutti i paragoni del caso, ma sono troppe le variabili in gioco.
Torniamo al presente
Tornando alle scelte di marchio, che il #93 abbia fatto bene o male ad andare in Ducati, non è materia per giornalisti di settore: sconfina in un moralismo sterile. Quest'anno Marquez ha mostrato doti sopraffine di guida in sella alla miglior moto sulla piazza, ha marcato una netta superiorità che è frutto di talento, lavoro, furbizia, capacità di adattamento. Marc è un campione completo e ha meritato il titolo: questo forse più di altri, vinti in tempi in cui aveva una Honda dominante e meno avversari, forse meno di altri, in cui è riuscito a vincere nonostante una moto già in fase calante e con Borgo Panigale in ascesa.
Il futuro è oggi
Marquez ha 32 anni e ha vinto dopo 6 stagioni di digiuno: anche questo è un record, che va a braccetto con la nuova vita post infortunio che lo spagnolo è stato abile a costruirsi. Il suo regno è destinato a durare: quanto non si sa, ma non lascerà Ducati a breve e già nelle prossime 5 gare avrà modo di mostrare ancora una volta a tutti il proprio valore, indipendentemente da quanto Bagnaia riuscirà ad andare forte. E poi ci sarà un 2026 che lo metterà di fronte alla possibilità di arrivare a 10 titoli e di inseguire il maggior numero di successi di sempre per un pilota del motomondiale.
Marquez è questo: un campione che si nutre di sfide che vanno al di là della contemporaneità. More than a number, certo...ma anche e soprattutto dentro i numeri che Marc vuole riscrivere c'è il senso più profondo del suo ego, del ruolo che si vuole attribuire all'interno della storia del motociclismo sportivo.
- Accedi o registrati per commentare
- Accedi o registrati per commentare
- Accedi o registrati per commentare