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Le moto flop degli anni ’80 che nessuno comprava (ma che oggi tutti venerano)

Negli anni ’80, epoca di creatività e sperimentazioni ardite, alcune moto nacquero con soluzioni tecniche “visionarie” ma certo poco adatte alla realtà. Furono flop commerciali, ma oggi sono icone di culto. Vediamo di quali modelli is tratta

Il sogno del turbo svanito

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All’inizio degli anni ’80, il turbo era la moda del momento: dalla Formula 1 alle auto sportive come la Porsche Turboo la Renault 5 Turbo, quella del compressore sembrava a tutti la tecnologia del futuro. Anche le due ruote provarono a cavalcare l’onda, ma senza fortuna. La pionieristica Honda CX 500 Turbo e la successiva CX 650 Turbo offrirono ad esempio un V2 longitudinale raffreddato a liquido con iniezione elettronica: avveniristiche sulla carta, ma senza successo di vendite. Stesso destino per la futuristica Yamaha XJ 650 Turbo, troppo acerba, e per la Suzuki XN 85, mai arrivata sul mercato tedesco. Solo la Kawasaki Z 750 Turbo si dimostrò più riuscita, ma alla lunga i motori aspirati si rivelarono, oltre che  più semplici, anche più affidabili ed economici. 

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I due tempi da Gran Premio

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Discorso analogo per la miscela. Negli anni ’80 i due tempi regnavano in pista, e le case provarono a tradurre quelle emozioni in modelli stradali. Nacquero così la Yamaha RD 500 con motore a V e valvola allo scarico, e la Suzuki RG 500 4 cilindri in quadrato da 95 CV. Erano moto estreme, adatte sì alla pista ma decisamente poco pratiche nell’uso quotidiano ed i quattro tempi si dimostrarono più versatili, economici e facili da gestire. Anche in questo caso, vendite modeste e destino segnato.
Eppure oggi, come le moto turbo, le due tempi estreme sono considerate pezzi da collezione, simboli di un’epoca di eccessi e sogni di velocità. Ah, nostalgia canaglia…

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Approfondisci la storia dei motori 4 cilindri in quadrato.

Wankel, un’illusione breve

Il motore rotativo Wankel rappresentò un altro tentativo di rivoluzione. La maggior parte dei modelli sfruttava componenti derivati dall’NSU Ro80 o da motori stazionari, senza un reale sviluppo dedicato alle due ruote. Erano tanto arditi quanto complessi e, già all’inizio degli anni ’80 la parentesi era chiusa: un flop in termini commerciali. Restano però celebri cinque modelli, oggi ambiti dai collezionisti: la Hercules W 2000, la Van Veen OCR 1000, la Suzuki RE5, la MZ Wankel e la Norton F1.

Leggi anche: Il motore rotativo Wankel: storia di un'illusione che non ha funzionato

Sei cilindri: troppo ingombranti

Tra la fine dei ’70 e i primi ’80, i costruttori provarono anche la via dei sei cilindri in linea. La Honda CBX aprì la strada, seguita dalla mastodontica Kawasaki Z 1300 (qui vi raccontavamo la sua storia) con raffreddamento a liquido e fino a 130 CV. Ma le dimensioni (quasi 60 cm di larghezza) e i pesi superiori ai 300 kg le rendevano poco pratiche, con ciclistiche inadatte e, sopratutto, costi elevati. Anche qui, il pubblico le bocciò. Solo il boxer a sei cilindri della Honda GL 1500 del 1988 riuscì a imporsi davvero, aprendo la strada alla GL 1800 Gold Wing e ai modelli ben più recenti come la BMW K1600
Il discorso è lo stesso di cui sopra: oggi, quelle moto considerate eccessive e ingovernabili negli anni ’80, sono guardate da un punto di vista completamente diverso che le rende icone affascinanti, testimonianze di un decennio in cui  - è banale dirlo ma è così - l’ingegno correva più veloce del mercato. 

Qui invece l'incredibile storia della Laverda V6.

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fabiovaghi
Dom, 14/09/2025 - 14:32
Quando le moto le sapevano fare e cercavano innovazione ed emozioni
singletv
Mar, 16/09/2025 - 13:03
Io sono stato un Felice possessore di una Honda CX 500 per almeno 30 Anni perche' la Turbo allora era Introvabile !!! L' ho Dovuta Vendere a Malincuore per avermi rotto un femore giocando a calcio , altrimenti l' avrei ancora adesso a 70 Anni !!!!!!!
Skleros
Mar, 16/09/2025 - 15:40
Succede anche oggi, con valori economici inferiori, ma accade. Lo posso testimoniare da possessore di una Moto Guzzi Bellagio my 2014 (allestimento Aquila Nera). Quando la presi nuova nessuno la voleva, nonostante la produzione dal 2007 al 2014 è stata un flop nelle vendite, ma adesso ho una fila di persone da cui ho ricevuto offerte e che sarebbero pronti al bonifico se decidessi di venderla.