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Arai, occhio ai falsi: come distinguere le imitazioni

Fondata nel 1926, Arai è senza dubbio una delle più importanti ed apprezzate aziende produttrici di caschi. Inevitabile quindi che sia finita nel mirino di alcuni contraffattori: ecco qualche consiglio su come distinguere un casco originale Arai da un’imitazione
Una questione di sicurezza
Garanzia di qualità e sicurezza, Arai è certamente tra i produttori di caschi più rinomati al mondo. Tuttavia, se siete in vena di acquisti, fate molta attenzione: la stessa Arai ha infatti comunicato la presenza sul mercato di prodotti falsificati e spacciati con il marchio Arai Helmets.
Ecco alcune dritte per distinguere il vero dal falso:

1) Nessun Sunvisor - I caschi Arai non hanno la visierina parasole: come comunicato dalla stessa azienda, “il sunvisor è solo uno degli elementi che Arai non include nella produzione dei propri caschi, onde evitare di andare ad indebolire la calotta e rendere meno efficace l’assorbimento dell’urto in caso di impatto”. Quindi: se c’è la visierina, non è un vero Arai.



2) Forme e supporti esterni - Spigoli e rientranze sono indice di non originalità: oltre a rappresentare potenziali punti deboli in una calotta - spiega Arai - in caso di scivolata, tali forme e supporti potrebbero far impuntare il casco e generare pericolose rotazioni. Inoltre, nei modelli Arai originali, è sempre presente il coperchietto esterno necessario ad evitare eventuali rotazioni del meccanismo della visiera.




3) Direttive e omologazioni - Ogni casco Arai rispetta le direttive sulla circolazione stradale: l’omologazione Europea attualmente in vigore è ECE22-05 ed ogni Arai è provvisto dell’adesivo identificativo, con in più il numero di omologazione cucito all’interno del cinturino. Nel prodotto falso, invece, è spesso riportato il codice ECER22.05 (vedi foto).



4) Prese d’aria - La forma delle attuali prese d’aria Arai è nettamente diversa dalle imitazioni e non prevede più la chiusura del foro con la modalità cucchiaio (in fotto indicata con il cerchio rosso), ma con quella a “saracinesca” (in foto cerchio verde), progettata per staccarsi in caso di impatto. In più, negli originali Arai, non è mai presente la presa d’aria laterale sulla mentoniera: se c’è, non è un prodotto originale.



5) Interni - Nei caschi originali Arai, gli interni sono sempre sostituibili, lavabili e personalizzabili: particolarità degli originali è dunque la smontabilità di ogni singolo guanciale e della calottina interna, nei modelli falsi spesso cuciti in un unico pezzo.



6) Logo -  Qui serve forse un occhio più attento: il classico logo Arai è, seppur di poco, diverso da quello visto su molti modelli falsi. Arai, in particolare, sottolinea la “mancanza di armonia nelle linee e nelle nelle proporzioni”.



7) Film visiera - Sulla visiera di ogni casco Arai è applicata una pellicola protettiva riportante il nome del modello e le caratteristiche principali del casco, con logo originale Arai. Il falsi riportano invece pellicole con informazioni generiche, senza marchio nè nome o versione del modello.



8) Chiusura - Il cinturino Arai non è un comune cinturino a doppio anello, ma un sistema brevettato che, grazie al profilo a “L” dell’anello inferiore (in foto cerchio verde), è in grado di scongiurare ogni pericolo di allentamento accidentale dell’allacciatura durante la marcia.



In ogni caso, ricorda Arai, i prodotti originali possono essere acquistati senza pericolo di incappare in imitazioni attraverso i rivenditori ufficiali Arai, il cui elenco è disponibile sul sito berstore.it. 
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