Semplice, elegante e ben costruita, la Two Fifty sfoggia uno stile retrò che si accorda alla perfezione con la dotazione tecnica classica e semplice. Il telaio in tubi d’acciaio ospita un monocilindrico fittamente alettato e raffreddato ad aria con cambio a cinque rapporti. I consumi si preannunciano molto interessanti: con i 14 litri del bel serbatoio in metallo la casa promette quasi 300 km con un pieno. La forcella è a steli rovesciati da 38 mm di diametro, mentre dietro c’è una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico molla. Belli anche i particolari come i cerchi a raggi in alluminio anodizzato nero, la sella con impunture e il terminale di scarico a bottiglia. Altrettanto classico l’impianto frenante con due dischi senza fori (da 300 mm davanti e 220 mm dietro).
È maneggevole
Pedane e seduta basse, sella spaziosa e ben imbottita, manubrio largo il giusto e posizione di guida naturale rendono la Two Fifty confortevole, anche se agli alti regimi si sentono delle vibrazioni (poco fastidiose). Il motore va usato con decisione, ha un’erogazione lineare e progressiva solo quando accelera forte, se si è troppo “gentili” invece risulta un po’ scorbutico, soprattutto riprendendo nelle marce alte, con fastidiosi buchi di erogazione ai bassi regimi. Tra le curve è maneggevole e scende in piega rapida e precisa, grazie alla ciclistica a punto con sospensioni rigide che la rendono precisa in curva, ma che limitano il comfort su buche e pavé. L’impianto frenante è ok, l’intervento è deciso e il posteriore non blocca mai. Preciso il cambio a cinque rapporti, servito da una frizione sempre morbida.
Perché sì
Il cambio a cinque rapporti è preciso anche se usato con pochi riguardi, servito da una frizione sempre morbida da azionare.
Tra le curve è maneggevole e scende in piega rapida e precisa, grazie alla ciclistica a punto.
L’impianto frenante è ok, l’intervento è deciso e il posteriore non blocca mai.
Perché no
Le sospensioni sono regolate sul rigido, le buche si fanno sentire per bene, soprattutto i pavé.
Il ha un’erogazione lineare e progressiva solo quando accelera forte, se si è troppo “gentili” invece risulta un po’ scorbutico, soprattutto riprendendo nelle marce alte, con fastidiosi buchi di erogazione ai bassi regimi.