È una delle poche, se non l’unica, motoretta “cinquanta” con linee vintage presenti sul mercato. Monta un semplice monocilindrico a 4 tempi raffreddato ad aria da 49,9 cm3 con trasmissione a 4 marce, avviamento elettrico e anche la “romantica” pedivella. L’impianto frenante sfodera un disco anteriore da 220 mm con profilo a margherita e un tamburo posteriore, mentre per le sospensioni troviamo una forcella con steli da 32 mm e una coppia di ammortizzatori. Il telaio infine è una tradizionale struttura monoculla con tubi in acciaio e le ruote sono da 18 pollici. Trai i tanti dettagli vintage, ci sono i parafanghi in metallo cromato, il manubrio con traversino di rinforzo che fa tanto scrambler e la sella con cuciture a vista e “gobba” nella parte posteriore che la rende praticamente monoposto (il passeggero è poco gradito…).
Ottima agilità
Il motore è tranquillo, si sente fin dalla prima “sgasata”. L’accelerazione non è il suo forte, in ogni caso basta snocciolare le quattro marce per godersi il mondo ad andatura da cinquantino… Ai bassi c’è davvero poco, ai medi ci si muove e il meglio si trova agli alti regimi, quando compare anche qualche fastidiosa vibrazione. L’impianto frenante è adeguato alle prestazioni, l’anteriore fa il suo dovere anche se il comando è spugnoso, mentre il tamburo posteriore è poco cosa. In movimento si apprezza subito l’ottima maneggevolezza: il peso contenuto, le gomme strette e il manubrio largo permettono di buttare in piega la Fifty in un attimo. La precisione resta comunque buona, la ciclistica è più che adeguata.
Perché sì
La posizione di guida è comoda, il manubrio largo e rialzato e le pedane alla giusta distanza permettono al pilota di sentirsi subito a proprio agio.
I consumi sono da record, la casa dichiara addirittura 1,6 litri di benzina per percorrere 100 chilometri.
La maneggevolezza è ottima, la Fifty fa inversione in un fazzoletto.
Perché no
Le prestazioni sono piuttosto tranquille, con la Fifty si passeggia non si sfidano gli scooterini al semaforo…
Il tamburo posteriore è poco potente, va un po’ meglio il disco anteriore.
Lo spazio per il passeggero è ridotto all’osso. La sella è corta e offre solo uno “strapuntino” per il “secondo”.