La Seventy 125 è il modello d’ingresso della gamma Mash, è piccola, facile, senza fronzoli, ed è molto curata nell’estetica: serbatoio a goccia in solido metallo, ampio sellone e cerchi a raggi in alluminio. Nella dotazione tecnica invece domina la semplicità: il motore è un monocilindrico raffreddato ad aria, poco potente ma solido, “instancabile” e (promette la casa franco/cinese) poco assetato. Il cambio è a cinque rapporti. Discrete le sospensioni con due ammortizzatori al posteriore e una forcella idraulica a steli rovesciati con “romantici” soffietti parapolvere. Notevole il disco freno anteriore da ben 300 mm di diametro, mentre dietro c’è un disco di 220 mm, tenuti a bada da un sistema di frenata combinata.
Sellone confortevole Sulla Seventy si sta comodi: la sella è spaziosa anche per due e ben imbottita, il manubrio alto e largo e dotato di traversino di rinforzo in puro stile scrambler. La seduta bassa e le pedane al posto giusto la rendono accogliente per piloti di ogni taglia.
Meglio a velocità “di crociera”
Il monocilindrico raffreddato ad aria è tutto fuorché “cattivo”, ma in ogni caso i pochi cavalli vengono erogati in maniera lineare e progressiva, a prova di neofita. Man mano che salgono i giri del motore però salgono anche le vibrazioni su manubrio e pedane. I freni, specialmente il posteriore, vanno azionati con forza, mentre il cambio è morbido e preciso. Azzeccata la taratura delle sospensioni: si guida bene tra le curve e sulle buche non si salta.
Perché sì
La posizione di guida è confortevole, la sella è ben imbottita e lunga, permettendo a tutti di mettere i piedi a terra con sicurezza.
I consumi sono ridotti all’osso, la casa dichiara quasi quaranta chilometri con un litro di benzina.
Nonostante il prezzo basso le finiture sono sufficienti e i dettagli vintage si “sprecano”.
Perché no
Il motore è piuttosto tranquillo, se non altro è a prova di principiante. Per tirargli fuori un po’ di grinta occorre tenerlo su di giri.
Agli alti regimi si sentono vibrazioni ben evidenti sulle pedane poggiapiedi e sulle manopole del manubrio.
La forcella non ama la guida particolarmente sportiva, con la Seventy meglio adottare uno stile “rotondo” e pennellare le curve.