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Valentino Rossi torna a parlare del suo ritiro: "Mi sono deciso ad Assen, dopo la caduta in gara"

Il nove volte campione del mondo racconta il momento cruciale della sua carriera: "Volevo continuare e ad Assen sono sempre andato bene. Ma poi ho fatto un bel botto e la Franci mi aveva già detto che forse sarei potuto diventare padre"

Valentino Rossi è stato ospite del podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli e – tra gli altri argomenti- ha parlato a lungo anche del ritiro e della sua nuova vita da padre. Rossi è apparso molto sereno e felice nel suo nuovo “assetto”.

 

Una lunga storia

Rossi ha dovuto fronteggiare la questione ritiro per più di un decennio. Sollecitato dai media, ha imparato a conviverci, quando ancora l'idea nemmeno lo sfiorava. “Il ritiro è stato qualcosa di cui ho dovuto parlare fin da tempi lontanissimi, perché dopo avere vinto cinque mondiali di fila, nel 2006-2007 non ho conquistato il titolo e sono incominciate le domande. Prima, fino a quel momento, avevo dominato, e quindi qualcuno si fregava le mani per la situazione. Anche perché avevo quasi trent'anni e insomma, poteva sembrare che dovessi prendere quella direzione”. Niente di più sbagliato, anche se al tempo era impronosticabile una carriera così lunga. “E invece ho corso ancora per 15 anni, e la vera difficoltà comunque c'è stata prima di prendere la decisione, non dopo. Perché mi dicevo: che ca**o faccio dopo? E invece, presa la decisione è andato tutto liscio. Anche l'ultima gara di Valencia, pensavo che sarebbe stato un incubo, non volevo andare. Volevo fare la finta e poi non andare, ma poi mi hanno fatto ragionare e ho fatto bene. Perché è stato bello e ho fatto una bella gara, ho fatto decimo a Valencia, la pista peggiore della mia carriera. E poi è stato bello dopo, hanno fatto tanto cose nel paddock. Dopo la gara abbiamo fatto casino nel box, con i ragazzi dell'Academy: Migno, Bez, mio fratello, la gente con cui ho lavorato, la Franci...e devo dire che adesso non mi manca la MotoGP”.

 

Il momento della decisione

Valentino ha voluto ponderare bene il da farsi. “Negli ultimi anni, quando facevo un po' più fatica, il mio preparatore Carlo mi diceva che avrei dovuto correre fino a quando proprio non ce l'avrei più fatta, così poi sarei stato sicuro che non mi sarei pentito. Perché ci sono stati tanti piloti che hanno smesso prima, poi non sono riusciti a stare lontani e sono tornati, hanno fatto casino”.

Rossi rivela un aneddoto sul ritiro. “Ho deciso di smettere dopo Assen, quando c'era la pausa. Io in realtà volevo correre ancora, però volevo vedere se ero ancora competitivo. E prima di partire per Assen – che è una delle mi piste preferite, dove ho vinto 10 volte ed è sempre stata casa mia-, sono andato a pranzo con la Franci e mi ha detto: non mi va il caffè, strano, perché a me è sempre piaciuto il caffè, magari faccio un test nei prossimi giorni. E io dico, va bene. Poi sono partito per Assen e non c'ho pensato a questa cosa. Sono andato bene nelle prove, ma poi in gara sono partito male, mi sono steso, in una curva anche veloce, stavo lottando con Bastianini. Ho fatto un bel botto e ho distrutto la moto. E quando ero lì nella ghiaia mi sono detto: se hai bisogno di qualche segnale per decidere se smetterai mai...è questo. Così, quando sono tornato a casa, le ho detto vieni giù a Cattolica che andiamo a cena e lei mi ha detto no, vieni su te. E mi ha fatto strano perché di solito viene giù lei. E poi ci ho pensato e ho detto: ca**o, mi sa che mi deve dire qualcosa. E insomma è successo tutto insieme, ho saputo di diventare babbo il giorno che forse ho deciso di smettere di correre”.

 

Contento al 100%

Rossi è felice della sua nuova vita. “Fare il papà è una figata, mi è piaciuto da subito. Ti devi riorganizzare ma è bellissimo. Ora sono molto più casa e posso stare molto di più con Giulietta. Non invidio i piloti di oggi, questo mestiere è diventato totalitario: tra gare e test sono 25 weekend, è metà di un anno”.

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