Un tuffo nel passato
Ormai se parliamo di Valentino Rossi parliamo di lui come ex pilota, perché dopo 26 stagioni ha deciso di appendere il casco al chiodo e lasciare definitivamente il mondo delle moto. Lui che nel Mondiale ha scritto vere e proprie pagine di storia. Nove sono i titoli a suo nome e dopo i primi due vinti nelle classi minori, nel 1997 in 125 e nel 1999 in 250, poi è arrivata la top class, che per i primi due anni è stata la 500 per poi lasciare spazio alla MotoGP. Tornando a quei tempi il Dottore ha raccontato: “Dal 2001 al 2005 penso di esser stato il più forte”. Così dicono i numeri, ma anche i fatti, perché dopo aver vinto con Honda è passato all’altra potenza giapponese, la Yamaha, che stava vivendo un periodo decisamente buio, e ha continuato a vincere fino al 2005 compreso. Cinque titoli consecutivi, ottenuti in maniera schiacciante: in quegli anni non ce n’era per nessuno.
Sensazioni incredibili
Rossi ha ricordato: “Ci sono stati tre campionati indimenticabili che hanno definito la mia carriera e sono stati i più importanti. Nel 2001 quando ho vinto l’ultimo titolo della 500cc. Poi nel 2004, quando ho vinto il titolo con la Yamaha al primo anno. E poi nel 2008, quando ero già un po’ più grande”. E arrivava da due sconfitte: nel 2006 quando vinse Nicky Hayden, e Rossi perse il titolo per un suo errore all’ultima gara, e nel 2007 con il trionfo di Casey Stoner con Ducati. Nel 2008 e 2009 il titolo della top class è tornato tra le sue mani e lui ricorda: “Grazie al cambiamento delle gomme e il passaggio alle Bridgestone sono tornato davanti. Ho così lottato con piloti come Jorge Lorenzo, Casey Stoner e Dani Pedrosa. Momenti molto importanti della mia carriera”.