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È ufficiale: la MotoGP è degli americani. Cosa succede ora?

L'acquisizione di Liberty Media ha passato il vaglio dell'antitrust europea. Gli americani vogliono rendere lo spettacolo più globale e ridurre il peso delle categorie minori

Liberty Media finalmente ha acquisito da Dorna i diritti della MotoGP. La notizia ora è ufficiale, dal momento che la Commissione Europea ha approvato senza condizioni il passaggio di consegne, come confermato da Dorna stessa: da oggi quindi gli statunitensi sono difatti padroni di Formula 1 e MotoGP - le due massime espressioni del motorismo su quattro e due ruote- con buona pace delle perplessità espresse dall'antitrust, che aveva intravisto la possibilità di una posizione dominante sul sotto mercato degli sport motoristici. 

Passaggio di consegne 

L’operazione dovrebbe concludersi formalmente entro il 3 luglio di quest'anno, e porterà nelle casse di Dorna circa 4,2 miliardi di euro. Liberty Media acquisirà l’84% di Dorna, mentre l'attuale management della MotoGP manterrà il 16%. Carmelo Ezpeleta, che gestisce lo spettacolo della MotoGP per Dorna fin dal 1992 e dal 1998 ne è il CEO, continuerà a gestire le operazioni insieme al suo team, anche se già da un anno abbondante nella struttura sono stati inserite figure chiave della nuova proprietà. Un nome su tutti è quello di Daniel Rossomondo, attuale chief commercial officer. 

Le parole di Chang 

Derek Chang, presidente e CEO di Liberty Media, sottolinea i margini di crescita del prodotto. "L’approvazione di oggi da parte della Commissione Europea segna la condizione finale per la chiusura dell’acquisizione della MotoGP da parte di Liberty Media. Siamo entusiasti di iniziare ufficialmente la partnership di Liberty con Carmelo e il suo eccellente team di gestione. La MotoGP è una attività sportiva molto interessante, con gare incredibili, una base appassionata di tifosi e un forte flusso di cassa. Riteniamo che lo sport e il marchio abbiano un significativo potenziale di crescita, che cercheremo di realizzare approfondendo il legame con la base dei tifosi e allargando il pubblico globale". 

Cosa cambia ora 

Allargare e aumentare il pubblico globale è la prima e più importante missione di Liberty Media. La MotoGP è l'unico "mondiale" con una evidente sproporzione di gare che si corrono in territorio iberico: quattro, più la tappa portoghese. Negli anni anche tutto il movimento giovanile si è sempre più imperniato sulla Spagna, tanto che oggi abbiamo un mondiale junior con più della metà delle gare che si disputano sui circuiti presenti pure nel calendario del motomondiale, oltre a moltissimi team e sponsor spagnoli. Da una quindicina di anni lo strapotere dei piloti iberici ha monopolizzato le varie categorie del campionato iridato dalla Moto3 in su, con l'Italia unica nazione capace di opporsi. 

Liberty Media punterà su mercati nuovi soprattutto come pubblico, ma chiaramente cercherà di portare più piloti asiatici e americani nello show, oltre che talenti del Nord Europa. Un altro cambiamento inevitabile sembra il ridimensionamento delle categorie minori: d'altronde Moto3 e Moto2 - al netto dell'ottimo lavoro svolto dai team e dai media- non sono lontanamente paragonabili come appeal alle vecchie 125 e 250cc. Si tratta ormai di campionati che sono poco più di un monomarca e che non hanno alcuna funzione che non sia quella di crescere i talenti. Tanto vale perciò ridurne lo spazio, in pista come in televisione. Anche perché con un calendario che va verso le 25 gare, i costi sarebbero inaffrontabili per la maggior parte dei team. 

Il resto sarà tutto da vedere: le politiche che verranno adottate per mantenere i costruttori nel business e attirarne di nuovi, il destino delle Sprint, gli eventi di contorno. Tante sono le questioni sul tavolo, grandi e piccole, che inizieranno a essere affrontate da questa estate in avanti.

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Ottavonano-IETTALO
Mar, 24/06/2025 - 23:42
Dorna, Dorna…. VAFFANC….