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Promossi&Bocciati MotoGP: a Noale è festa grande, Aprilia in testa al campionato

Il pilota spagnolo ha vinto con autorità e ora comanda una classifica incertissima: i primi 5 piloti sono di cinque case diverse e sono racchiusi nello spazio di 10 punti. Solo Honda non si unisce alla festa: manca Marquez, e al momento pure la moto
Non era mai successo in MotoGP: Aprilia vince il suo primo gran premio, e a Termas de Rio Hondo confeziona un weekend da sogno, coronato dalla leadership di Aleix Espargaro nel mondiale piloti. La stagione 2022 si rivela sempre più incerta e impronosticabile; iniziamo allora a rivedere insieme al nostro Guido Sassi i Promossi&Bocciati del gp d'Argentina.

Chi piange, chi ride
A Noale è festa grande: a 7 anni dal debutto in MotoGP, Aprilia si scrolla di dosso la nomea di Cenerentola del mondiale, andando a conquistare con Espargaro un successo fortemente voluto e cercato, inseguito fin dall'anno scorso, quando si era capito che la RS-GP era ormai una moto competitiva. La casa veneta si può finalmente vantare di avere raggiunto almeno una vittoria in tutte le tre categorie del motomondiale moderno: anche se 125 e 250 non esistono più, il dna di successo di Aprilia ha trovato finalmente riscontro anche nella classe regina e non va più circoscritto alle cilindrate minori. La bacheca insomma straborda di trofei: considerando oggi più che mai anche le tante vittorie ottenute in superbike, il successo di Termas diventa davvero il compimento di un percorso che più completo non si può nel panorama delle corse.
I due uomini immagine di questo acme sono Massimo Rivola e Romano Albesiano: il primo ha  riorganizzato un reparto corse pieno di talento ma fiaccato da anni di politiche sportive incerte, il secondo ha progettato una moto ancora migliore rispetto al 2021, prendendosi anche qualche rischio, che finora ha pagato.
Sul versante opposto, Honda ha nuovamente toccato il punto più basso della propria storia recente: la miglior RC213V al traguardo è stata quella di Taakaki Nagami, 12esimo in classifica. Nel mondiale costruttori il colosso di Tokyo è ultimo, in quello piloti si aggrappa a Pol Espargaro, che comunque è appena decimo e in Argentina è caduto, gettando al vento un possibile podio. Marc Marquez si sta curando, ma non si sa quando e in che condizioni rientrerà. La strada è tutta in salita.

Oscar del sorpasso
Nella parte centrale della gara ci ha provato per un paio di volte in fondo al lungo rettilineo che porta alla 5, ma in seguito a due lunghi da fare venire i brividi, Aleix Espargaro ha tirato un attimo fiato e ha rimandato l'assalto a Jorge Martin. A cinque giri dalla fine però il pilota Aprilia ci ha riprovato: incollato in rettilineo al codone di Martinator, è riuscito a uscire nel momento giusto all'interno della traiettoria. Aleix ha staccato forte, è riuscito a non andare lungo e ha chiuso la curva davanti al connazionale della Ducati. È la seconda volta che un sorpasso di Espargaro su una Ducati vale il podio - ricordate Silverstone 2021 su Miller?- ma in questa occasione il gradino era quello più alto tra i tre.

Data check
Posto che le velocità a Termas de Rio Hondo sono cresciute di oltre 10 chilometri rispetto al precedente record - 345.5 di Pecco Bagnaia (2022) contro i 334.4 di Hector Barbera (2017)- Aprilia ormai non sfigura più nel confronto con il supermotore Ducati. Espargaro ha tenuto testa a Jorge Martin, con un riscontro anche visivo evidente a tutti. Durante tutta la prima parte di gara è riuscito a rimanere in scia alla Desmosedici sul lungo rettilineo di ritorno di Termas, per poi attaccare in frenata. La sua RS-GP si è mostrata potente sul dritto, composta in staccata e facile da inserire. Ma per chi si fida solo dei numeri, ecco che la speed trap viene in soccorso: 344.6 km/h di punta per Aleix, e un confortante 342.7 anche per Maverick Vinales.
Il V4 di Noale è cresciuto moltissimo, proprio nell'anno dello sviluppo “scongelato”, che in teoria avrebbe dovuto favorire di più le case prive di concessioni. Invece Albesiano è riuscito a far fruttare al massimo il lavoro dei suoi, e oltre ad avere trovato i cavalli che mancavano, il direttore tecnico di Aprilia è stato capace anche di unire al pacchetto una aerodinamica efficiente e una elettronica certosina, che hanno ottimizzato l'eccellente base meccanica.

Meditate gente
È vero, siamo solo alla terza gara, ma i primi 10 piloti della classifica mondiale sono racchiusi nello spazio di 25 punti, i primi 5 in 10. Rimanendo alle prime 5 posizioni del campionato, sono rappresentate altrettante marche, delle 6 che partecipano al campionato. Bastianini, Oliveira e Aleix Espargaro hanno vinto ciascuno una gara a testa, ma nessuno di loro 3 è salito almeno un'altra volta sul podio. Più in generale, nessuno ha fatto più di un podio fino a oggi e così abbiamo avuto ben 9 piloti diversi a celebrare con il prosecco nel post gara dei 3 gran premi corsi.
In questo mondiale si può ben dire che l'equilibrio regna sovrano, e nessuno dei favoriti della vigilia ne sta approfittando. Fabio Quartararo ha trovato un secondo posto bagnato a Mandalika ma è alle prese con una Yamaha che gli impone sempre qualifiche perfette per ottenere buoni risultati in gara; Pecco Bagnaia è nervoso, incappa in diversi errori lungo tutto l'arco del weekend e fatica a ritrovare anche solo lontanamente lo spirito di grazia che aveva raggiunto nel finale del 2021. E Marquez? Pare il più scornato di tutti, alle prese con una diplopia che lo costringe a casa, ma in questa situazione non sta perdendo troppi punti sugli avversari.
Alla resa dei conti, la stagione più lunga di sempre non è ancora partita davvero, e sembra che fino a quando non saremo in Europa non avremo un reale riscontro dei valori tecnici e umani in campo. Nel frattempo ci si può divertire assai.
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