Promossi&Bocciati MotoGP: Bezzecchi balla il tango sotto la pioggia, Bagnaia cade, Honda sprofonda
Il riminese della VR46 domina la gara bagnata di Termas de Rio Hondo, mentre il campione del mondo getta all'aria un ottimo secondo posto. Yamaha trova in Morbidelli il suo punto di forza, HRC non riesce a schierare nemmeno una moto in griglia
Marco Bezzecchi domina il gran premio d'Argentina e centra la sua prima vittoria in MotoGP, Simply the Bez scappa alla partenza e non si fa più prendere. Nonostante la caduta di Bagnaia, Ducati riesce comunque a piazzare tre Desmosedici sul podio, nell'ennesima domenica nera di Honda e Yamaha. Andiamo a vedere Promossi&Bocciati di Termas de Rio Hondo insieme al nostro Guido Sassi.
Chi piange, chi ride
È stato un weekend d'oro per Bezzecchi: dopo il terzo posto di Portimao, in Argentina conquista un secondo posto nella sprint e la vittoria nella gara lunga. Oltre alla soddisfazione di vincere il primo gp della sua carriera in classe regina, il Bez è anche in testa al mondiale con 50 punti: incredibile ma vero. Fine settimana positivo anche per Johann Zarco, secondo (ma quando ne vincerà una?) al termine di una rimonta spericolata, e per Alex Marquez: del quartetto che comanda il mondiale è l'unico che è andato sempre a punti. Bisognerà stare attenti, la costanza è un'arma che paga, e lui sta ancora conoscendo la moto.
Pessima domenica invece per Pecco Bagnaia, che cade quando aveva fatto quasi tutto quel che serviva per portare a casa un ottimo secondo posto. Sul bagnato però succede, e il campione del mondo non deve disperarsi: non sempre c'è una spiegazione. Male anche Fabio Quartararo, che nel bagnato annaspa e non ha ancora trovato la chiave di interpretazione della sua Yamaha. Disastro Honda, che non riesce nemmeno più a partire: dopo il botto del sabato Joan Mir viene dichiarato unfit e Alberto Puig si ritrova con due piloti fuori causa.
Oscar del sorpasso
Peccato che la gioia di Pecco sia durata due giri, ma la manovra su Marquez al 14esimo passaggio merita di essere ricordata: un super sorpasso in entrata di curva 13, un'entrata disegnata con il compasso. Bagnaia si affianca in staccata, forza la frenata, ma riesce a tenere la moto composta e a fare un inserimento perfetto: Alex infatti non gli lascia molto spazio, ma il numero uno si prende quel metro che c'è tra cordolo e avversario per fare passare il classico cammello dalla cruna dell'ago. Quando ha la moto in mano, Bagnaia è uno spettacolo da vedere.
Data check
Franco Morbidelli è stato l'emblema della solidità: quarto in griglia, quarto nella sprint, quarto nella gara lunga. Il Morbido ha girato su tempi più che discreti: il suo best lap in 1'45”949 ha pagato appena 4 decimi alla Ducati di Bezzecchi, obiettivamente in stato di grazia, ed è stato migliore rispetto al tempo di Quartararo di altri 4 decimi. Morbidelli ha sofferto solo da metà gara in poi, quando si è alzato sul 47”, proprio quando Fabio ha iniziato a scendere sotto quella soglia, riuscendo a mettere insieme sorpassi e tempi decenti. La "resurrezione" di Franco trova risposta nello stile di guida dolce, che ben si adatta a bagnato e layout argentino, per stessa ammissione del pilota romano dell'academy. Fare di questi progressi benzina per alimentare un approccio positivo al resto della stagione sarà la sfida di Morbidelli, che vogliamo tutti vedere nuovamente ai livelli del 2020.
Meditate gente
La prima sprint dell'anno è stata una ecatombe, con Marquez, Oliveira, Martin, Raul Fernandez e Di Giannantonio ritirati, più Bastianini e Pol Espargarò non partiti. La seconda è andata decisamente meglio, segno forse che i piloti si sono fatti due calcoli in tasca e hanno capito che non vale la pena rischiare ospedale e squalifiche per i pochi punti in palio, soprattutto se viene messa a repentaglio la gara lunga.
La classifica del mondiale d'altronde ribadisce che domenica è sempre domenica: Bezzecchi è in testa con 50 punti. Senza le sprint ne avrebbe 41 e sarebbe comunque esattamente dov'è, cioè davanti a tutti. Del nuovo punteggio invece ne ha beneficiato Bagnaia, che altrimenti sarebbe dietro sia a Zarco che a Marquez, ma si parla di pochi punti. Il format comunque funziona: invoglia a rischiare, ma non si può esagerare, e nonostante il bagnato procedure e svolgimento sono andati al meglio. La prova dei conti sarà ad Austin, pista super fisica, che imporrà ai piloti di gestire bene le forze nell'arco della due giorni di gara.