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Promossi&Bocciati MotoGP: Bagnaia bene con l'aiutino di Zarco, Miller e Oliveira regalano spettacolo

Il francese evita di dare battaglia a Pecco, che guadagna un terzo posto prezioso per il campionato. La strategia Ducati ha funzionato, ma l'esito del mondiale non è scontato: Australia e Valencia potrebbero ridare slancio a Quartararo
La pioggia stravolge l'andamento del gran premio di Thailandia e regala una gara pazza e divertentissima. Andiamo a rivedere, insieme al nostro Guido Sassi, i Promossi&Bocciati di Buriram.

Chi piange, chi ride
La KTM è una moto che sul bagnato si comporta bene, ha un ottimo grip meccanico ed è possibile che il suo telaio sia anche più comunicativo di altri. Ma Miguel Oliveira è una vera furia quando si scatena il temporale e le sue rimonte gli hanno già fruttato due vittorie quest'anno (ma non si può dimenticare il secondo posto del Sachsenring 2021, quando arrivò a un amen dal soffiare la vittoria a Marc Marquez). Per il futuro Mattighofen ha puntato su Binder e Miller, ma in tre anni di MotoGP, Miguel ha vinto più di entrambi.
Continua comunque anche il momento d'oro di Jack, che infila il sesto podio della stagione nella sua collezione di perle stagionali. Una seconda vittoria consecutiva lo avrebbe riportato addirittura in lizza per il titolo, così è cmq a 40 punti da Quartararo, e se non mancassero solo tre gare alla fine del campionato bisognerebbe fare i conti anche con lui.
Il podio è tutto sorrisi perché sul terzo gradino ci sale Pecco Bagnaia, con una gara solida e l'aiutino di Zarco. A Buriram era vitale ridurre il distacco da Fabio e il ducatista ci è riuscito. Avanti così, un passo alla volta.
Tutta l'acqua caduta sul circuito di Chang non potrà lavare via invece la delusione di Quartararo, che si è classificato 17esimo e ha visto scendere il vantaggio su Bagnaia a 2 punti. Si giocherà il mondiale in tre gare, ma i 47 punti raccolti nelle ultime 7 gare non sono il miglior viatico.

Oscar del sorpasso
Jack Miller è una brutta bestia sul bagnato, ma Miguel Oliveira riesce a domarla al secondo tentativo. Il portoghese aveva provato a infilare l'australiano a 18 giri dal termine, ma il tentativo di sorpasso e fuga era stato rispedito al mittente con un bell'incrocio di Jack. A 12 dal termine, con pista più asciutta, Oliveira esce dalla scia dell'avversario all'ultima curva e tira una bella staccata. Sul block pass Miller non può incrociare, ed è troppo largo in accelerazione per riuscire a rispondere al pilota KTM. Il sorpasso lungo al momento giusto: Jack ha continuato a tenere il fiato sul collo a Miguel fino alla fine, ma il portoghese ha ben gestito la posizione, conquistando una meritata vittoria.

Data check
Johann Zarco ha aiutato Pecco Bagnaia? L'atteggiamento di Gigi Dall'Igna, che nel post gara è andato immediatamente nel box Pramac a ringraziare gli uomini di Campinoti, vale più di ogni discorso, eppure non si può parlare di “regalo” del francese al pilota del team ufficiale. È vero, Zarco è risalito come un fulmine, e tra il 13esimo e il 19esimo giro ha messo insieme una sequenza di ben 5 giri veloci in 7 passaggi, il migliore dei quali è stato l'ultimo, in 1'38”941. Ma il primo best lap Johann lo ha realizzato al 13esimo passaggio, in 1'39”554 e il giro precedente Bagnaia aveva marcato un 1'39”566 molto simile. In quel momento Pecco era a metà tra il tentare la rincorsa a Miller e il bisogno di difendersi da Marquez. Bagnaia aveva la velocità necessaria a stare nella partita dei migliori, ma ha semplicemente adottato un atteggiamento prudente, per quanto possibile a 300km/h sul bagnato. Non gli si può far torto di non avere osato troppo, e allo stesso tempo bisogna riconoscere che il francese ha corso con intelligenza. A parità di moto Johann aveva quel qualcosa in più per passare Pecco, e forse anche per andare a prendere Miller, ma il rischio era alto ed era il classico caso nel quale il gioco non valeva la candela.

Meditate gente
Mancano tre gare al termine del campionato e il mondiale è aperto più che mai. Quartararo ha una media da nono posto dopo l'ultima vittoria in Germania, ormai otto gran premi fa, ma rimane il favorito, e non per i 2 punti di vantaggio in classifica. Tra due settimane la MotoGP correrà in Australia, la bestia nera di Ducati (nel dopo Stoner mai vincente, anche se nel 2019 Miller e Bagnaia fecero terzo e quarto), poi si andrà in Malesia. A Sepang Borgo Panigale ha storicamente buone carte da giocare, ma il finale di campionato sarà a Valencia, un pista che risulta tra le migliori per Yamaha. A tutto questo bisogna aggiungere la variabile meteo: la M1 soffre sul bagnato, ma quando piove è anche facile cadere, e questo vale per tutti. Guai insomma a dare il francese per sconfitto, ma sicuramente ci sarà da divertirsi da qua al 6 novembre.

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