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Pagelle MotoGP 2021: Aprilia, per far decollare la RS-GP ci vuole il vaccino

Le restrizioni agli spostamenti e le limitazioni allo sviluppo hanno frenato la crescita della nuova moto di Noale nel 2020. La vicenda Iannone ha privato la casa veneta del suo pilota di maggior talento, ma nel campionato più competitivo al mondo non ci si può fare cogliere impreparati e senza un piano di riserva
Sul 2020 sta calando il sipario e anche la MotoGP ha chiuso la propria stagione da ormai più di un mese. Rimane ancora però l'ultima pagella di questa stagione, che il nostro Guido Sassi ha dedicato ad Aprilia.

I piloti
Aleix Espargaro, voto 6. Deluso. Il quarto anno dello spagnolo in Aprilia era iniziato con la ferma convinzione, espressa durante i test di Sepang, che la nuova RS-GP fosse un deciso passo in avanti rispetto alla precedente moto. Il Covid però ha frenato/fermato lo sviluppo un po' per tutti, e a pagarne le spese è stata soprattutto la casa veneta, che doveva recuperare sul gruppo ed è stata invece bloccata in corso d'opera. Aleix però non è stato di grande aiuto alla causa: è caduto nelle prime due gare della stagione, per poi plafonarsi tra la decima e la quindicesima posizione nel resto del campioanto. Tanti incidenti, non sempre giustificati, ma un finale in crescendo, con un ottavo e un nono posto che strappano un sorriso di incoraggiamento per il 2021.
Bradley Smith, voto 5. Spento. Ha avuto l'occasione per riscattarsi, una stagione da correre quasi per intero, nonostante il fantasma di Andrea Iannone ad aleggiargli sopra la testa. L'inglese però non è stato molto abile a sfruttare le poche carte che si è trovato insperatamente in mano. Ritrovare il ritmo gara dopo un anno di stop non era semplice, ma Bradley ha raccolto appena 12 punti in 11 gare, tanto che alla fine Rivola ha deciso di provare Savadori per avere un termine di confronto, almeno in prospettiva.

La squadra
RS-GP, voto 6. Azzoppata. Come scritto sopra, una moto può nascere anche bene, ma poi servono chilometri di test e sviluppi per portarla davvero a un buon livello. C'è da sperare che un altro anno di tempo possa permettere di capire meglio il mezzo, anche se gli interventi possibili non saranno poi molti. Se non altro si spera in un campionato senza troppi rinvii e limitazioni, che permetta alla squadra di lavorare. Insieme al vaccino per il Covid-19 ne servirà uno anche per la sfiga, e chissà che a quel punto l'Aprilia non riesca davvero a fare buoni risultati.
Team ufficiale, voto 5. Ingenui. Aspettare di riavere in squadra Andrea Iannone poteva avere senso a fronte di una difesa forte e inattaccabile in tribunale. Invece il pilota di Vasto è andato in appello senza produrre niente di convincente a proprio favore nella vicenda doping. Aprilia era a conoscenza della strategia adottata, ma allora perché non cautelarsi, firmando un contratto con qualche pilota libero già in estate, senza ridursi all'ultimo gran premio? Al tempo c'era libero Petrucci, Crutchlow e Dovizioso forse sarebbero stati più facili da indirizzare a Noale a fronte di un progetto ben costruito. Per non parlare dei piloti di Moto2: volendo ringiovanire la squadra, si sarebbe potuto pescare dal lotto dei partecipanti più di un nome interessante, anche tra gli italiani.
Test team, voto 5. A mezzo servizio. Ci sono state le limitazioni dovute al coronavirus, ma KTM di test ne ha fatti e di novità ne ha portate. Certo, gli austriaci hanno decisamente più budget di Aprilia, ma hanno anche Dani Pedrosa e una struttura che ha poco da invidiare alle due squadre impegnate nei gran premi. A Noale sono indietro anche in questo, Lorenzo Savadori (voto 6) nonostante la buona volontà non ha l'esperienza necessaria a indirizzare lo sviluppo. Per un po' si è parlato del possibile arrivo di Jorge Lorenzo, poi non se ne è fatto niente. È vero, sarebbero serviti molti, forse troppi soldi, ma la MotoGP è fatta così. Altrimenti c'è sempre la superbike, che non è poi malaccio, vedi Kawasaki. Anzi, tra le derivate di serie le Aprilia si permettevano spesso di battere le giapponesi...

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