Salta al contenuto principale

MotoGP Yamaha - Lin Jarvis: "Le cose stanno cambiando"

Il boss di Yamaha prende atto della supremazia Ducati e di un 2023 difficile ma assicura che il metodo di lavoro sta cambiando. "Nel 2024 avremo una moto migliore"

La stagione 2023 di Yamaha è stata la peggiore degli ultimi 20 anni: era dal 2003 che Iwata non concludeva un campionato senza vincere nemmeno una gara e quest'anno Fabio Quartararo ha raccolto la miseria - per gli standard del pilota - di 4 terzi posti in gara, chiudendo la stagione al decimo posto. Lin Jarvis non si nasconde dietro a un dito e ha tracciato il bilancio del campionato, provando a far comprendere anche come si sta muovendo Yamaha per il futuro.

 

Mai così in basso

Il managing director di Yamaha Motor Racing non fa mistero del fatto che la stagione si sia subito messa in salita. “Dopo le prime due gare ho capito che sarebbe stato difficile. Le Ducati erano incredibilmente forti. L'anno scorso eravamo ancora in lotta per il mondiale a Valencia, ma al momento siamo molto più indietro. Inoltre da quest'anno abbiamo solo due moto sulla griglia di partenza. Il 2023 è stato un anno molto lungo”.

 

Il problema motore

L'anno scorso Jarvis aveva minimizzato l'impatto della perdita del team satellite, sottolinenando il fatto che prima di tutto andava ritrovata la competitività. Il pensiero del manager non si è spostato di molto e casomai è ancora più centrato sul problema principale. “Il nostro più grande svantaggio è stato che non abbiamo sviluppato il nostro motore negli ultimi anni. In Ducati sono stati molto aggressivi nello sviluppo dei propulsori, ma noi siamo giapponesi. Ciò significa che siamo andati avanti a piccoli passi. Lo stesso vale per Honda, credo. Abbiamo lavorato in modo conservativo e di questi tempi non è più sufficiente. Avere più piloti sulla propria moto porta vantaggi soprattutto in gara, non necessariamente nello sviluppo. Con le informazioni e i dati di otto conducenti puoi risolvere i problemi e trovare le impostazioni migliori molto rapidamente. Con otto Ducati veloci in pista è abbastanza difficile ottenere buoni risultati”.

È innegabile però che ci sia anche un problema di quantità, oltre che di qualità delle moto. Se Ducati avesse avuto anche solo due Desmosedici in meno nel lotto, le qualifiche avrebbero visto El Diablo guadagnare qualche slot in griglia, qualcuno dei terzi posti di Fabio sarebbe potuto diventare un secondo, e via di questo passo. Ma la situazione nel paddock rimarrà la stessa anche nel prossimo futuro, e bisognerà trovare una soluzione.

 

La moto 2024

Jarvis assicura che il metodo se non altro non è più lo stesso: “Stiamo cambiando il modo in cui lavoriamo. Ciò significa che lavoreremo maggiormente con esperti europei. E sono convinto che all'inizio della prossima stagione sarà pronta una moto decisamente migliore”.

I test di Valencia in questo senso non hanno mostrato evidenze eclatanti: un pacchetto aerodinamico più spinto, abbinato però a un motore che non ha fatto grossi passi in avanti. A Sepang arriverà la vera evoluzione del propulsore progettato dal gruppo di lavoro diretto dall'ingegner Luca Marmorini: su una pista dallo scarso grip e che mette alla frusta i cavalli, sarà il momento giusto per avere un primo riscontro sul lavoro effettuato.

Leggi altro su:
Aggiungi un commento
singletv
Ven, 12/22/2023 - 11:20
STARANNO ANCHE CAMBIANDO ... MA AVETE DORMITO SUGLI ALLORI PER COSI' TANTO TEMPO ... SENZA MAI ASCOLTARE VALENTINO E PER DI PIU' RETROCEDENDOLO SUL SECONDO TEAM JAMAHA !!!!! ORA CI VOGLIONO ALMENO 2-3 ANNI PER RECUPERARE L' HANDICAP NEI CONFRONTI DI DUCATI, APRILIA E KTM !!!!!!!