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MotoGP, Suzuki in crescendo: è di nuovo 2020?

Rins è secondo in classifica, Mir lo segue a pochi punti di distanza. La GSX-RR è cresciuta molto di motore, la gestione sportiva in mano a Livio Suppo sembra avere portato ordine dentro il box. Il titolo non è un obiettivo impossibile
Nel 2020 Suzuki era partita piuttosto male in campionato: Rins si era procurato subito un infortunio alla spalla che lo hai poi perseguitato nel tempo, e anche Mir aveva raccolto ben due ritiri nelle prime tre gare, dando i primi segnali di competitività solo in Austria, con un secondo posto carico di promesse. Sappiamo poi tutti come è andata a finire la stagione, e ora la domanda che inizia a circolar enel paddock è la seguente: può la casa giapponese ripetere l'incredibile percorso che due anni fa ha riportato il titolo a Hamamatsu?

Un passo alla volta
Se andiamo a confrontare le due annate, questo 2022 non sembra nato poi così male: Alex Rins è secondo in campionato, con un crescendo di risultati che è confortante. Settimo in Qatar, quinto in Indonesia, terzo in Argentina e secondo a Austin, su una pista che adora; lo spagnolo è passato dall'essere considerato la pedina sacrificabile in ottica mercato a prima punta dell'attacco Suzuki, ma anche Joan Mir non sta performando così male. Per il campione iridato 2020 sono arrivati due sesti e due quarti posti: la velocità assoluta non è mai stata il punto forte del maiorchino, ma le sue gare hanno ripreso a prendere la forma di quelle rimonte che due anni fa gli hanno permesso un finale di stagione da protagonista assoluto. Joan non è più una sorpresa, ma se gli avversari ora lo tengono d'occhio non vuol dire che la sua consistenza valga meno.

Un motore che spinge
Il dato tecnico importante nel box Suzuki è legato al propulsore, aspetto su cui si è concentrato lo sviluppo per tutto il 2021. Il nuovo motore – che non poteva essere portato in gara- si è visto in pista già a primavera dell'anno scorso nei test del Qatar, ed è stato provato continuamente per tutta la stagione, nelle varie sessioni extra campionato. I cavalli sono stati trovati, la velocità di punta anche: ieri Rins pagava appena 3.3 chilometri orari alla Ducati di Bastianini alla speed trap, e anche a colpo d'occhio si vedeva come Jack Miller non avesse tutto questo vantaggio da gestire negli allunghi. Ovviamente la cavalleria non basta, ma in Suzuki hanno finalmente anche un abbassatore ben strutturato e una elettronica affinata.
Il GSX-RR, se non è tornato a essere quel violino che tutti invidiavano due anni fa, è sicuramente un prototipo che ben si comporta fin dai test di questo inverno, su ogni pista per giunta. Inoltre, anche la gestione sportiva ha trovato un suo punto di equilibrio, con l'ingresso di Livio Suppo a colmare il vuoto lasciato da Davide Brivio. A quando la prima vittoria? Fino a quando arriveranno i podi con costanza, non c'è poi tutta questa fretta, e Suzuki è già la giapponese migliore del lotto in questo inizio di 2022.
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