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MotoGP Starting Grid: Sepang, esame di maturità per Aprilia

Noale si presenta in Malesia con l'etichetta di anti-Ducati, ma la pista dei test è meno critica per Borgo Panigale rispetto all'Australia. Occhi puntati su Bezzecchi e Bagnaia, ma anche Acosta e i piloti Gresini o VR46 hanno le loro carte da giocarsi

Phillip Island è una gara “matta”, su una pista bellissima e assurda, pari forse solo al Mugello e diversa da tutte le altre. A meno di una settimana dalla gara australiana, le MotoGP tornano in pista in Malesia: un tracciato difficile, ma sicuramente più affidabile nel dare una risposta sui valori in campo. Riuscirà Aprilia a confermarsi il pericolo numero uno della griglia per Ducati? Cerchiamo di capirlo in questo MotoGP Starting Grid.


Ultime notizie

Il circuito di Sepang è e sarà sede dei test MotoGP, fondamentalmente una pista senza segreti e di riferimento per i valori che delinea. Ci sono due lunghi rettilinei, staccate importanti e una sezione di misto: se una moto va o non va, in Malesia lo si capisce, soprattutto nelle prime prove, quando il grip non è ancora ottimale. Tendenzialmente c'è da aspettarsi quindi un ritorno al vertice delle Ducati, in parziale affanno a Phillip Island. D'altronde il tracciato australiano non è mai stato il massimo per mettere in luce le doti della Desmosedici, più a suo agio nelle staccate decise e nelle accelerazioni importanti che nel flow di un tracciato come quello dell'isola.

A Sepang tutti gli occhi saranno puntati perciò su Aprilia per un vero e proprio esame di maturità: riuscirà la RS-GP a “cambiare pelle” e a essere competitiva sul migliore terreno della rivale? Alcune gare di quest'anno, come l'Austria, tanto per dire, suggeriscono che questa freccia nera sia in realtà in grado di affrontare bene anche Sepang, dove tra l'altro una sezione di misto importante c'è.

L'assenza di Marc Marquez offre un'altra occasione d'oro al poker di piloti che lo seguono in classifica, ma anche al terzetto di Ducati che vanno dal sesto all'ottavo posto in graduatoria.


Che numeri

Le 300 vittorie di Aprilia nel motomondiale sono un traguardo incredibile, a prescindere dal fatto che solo 6 siano state ottenute in MotoGP. La casa di Noale per due decenni ha dominato in classe 125 e 250 e non erano gli anni della Moto3 e Moto2: la concorrenza tecnologica era vera, i piloti che correvano nella ottavo e nella quarto di litro erano campioni fatti e finiti. Per chi non fosse ancora convinto, possiamo aggiungere che Noale ha conquistato 19 titoli piloti e altrettanti tra i costruttori: come numero di mondiali Aprilia è al quarto posto di sempre, come vittorie di singole gare sul podio insieme a Honda e Yamaha. A volte i numeri valgono più di qualsiasi altro discorso.


La sfida

La coda del mondiale senza Marquez è un finale di stagione di grande interesse per vari temi: ci sono la corsa al terzo gradino del podio iridato, la lotta tra Ducati e Aprilia, piloti in cerca di riscatto, di conferma o in rampa di lancio verso un futuro da campioni. La maggior parte sono racchiusi tra il secondo e l'ottavo posto.

Alex Marquez ha quasi cento punti di vantaggio su Marco Bezzecchi: in 3 weekend mondiali sono decisamente troppi per essere recuperati dal pilota Aprilia, che nel frattempo però ha passato Pecco Bagnaia di 8 lunghezze. Sono loro due a giocarsi il terzo posto nel mondiale, anche se l'obiettivo interessa più al pilota di Rivola che a quello di Dall'Igna. Per svariati motivi, a cominciare dal fatto che Noale non è mai arrivata a occupare una delle prime tre posizioni nella classifica iridata a fine stagione e che se ci riuscisse, interromperebbe un dominio che nelle stagioni 2023 e 2024 ha portato Ducati a monopolizzare il podio. Anche per Bezzecchi sarebbe un bel premio per una stagione nella quale probabilmente non sta ancora raccogliendo tutto quello che merita.

Bagnaia invece ha altro a cui pensare: la Malesia può o potrebbe diventare persino un Giappone-bis. La pista si presta a una interpretazione simile per tipologia di guida e comportamento della moto, bisognerà vedere se la componente mentale del pacchetto sarà in linea con le sfide tecniche che la sua GP24/25 gli pone. Tornare alla vittoria per Pecco è molto più importante che arrivare terzo nel mondiale, così come un successo sarebbe sicuramente un valore aggiunto importante per Pedro Acosta, che tra Indonesia e Australia si è visto “passare davanti” prima Fermin Aldeguer e poi Raul Fernandez tra gli spagnoli che hanno ottenuto la loro prima vittoria in classe regina. Certo, loro non guidano una KTM, come non la pilotano Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli, che hanno la possibilità di dare finalmente una svolta decisa a un campionato rimasto un po' in un limbo.


Hot spot

Il tracciato di Sepang è davvero completo e impegnativo: lungo, con due rettilinei infiniti e staccate decise, ma pure curve da raccordare e di appoggio. È difficile indicare un punto singolo su cui focalizzare l'attenzione, ma dovendo scegliere è forse il tornante della 15, l'ultima curva prima del traguardo, che merita una menzione. La frenata non è semplice e anche il banking della curva non aiuta a rimanere dentro. Va impostata bene per uscire al meglio sul rettilineo. Se qualcuno segue però è importante non lasciare spazio per il sorpasso, o farlo cercando di incrociare al più presto. Di sicuro di manovre ne vedremo e tutto lascia presagire un weekend spettacolare.

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