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MotoGP Starting Grid: Honda senza Marquez, Repsol chiede di cambiare le regole

Lo spagnolo non sarà al gran premio di Germania, che ha vinto per 11 anni consecutivi. Il team è senza guida e chiede a Dorna di bandire aerodinamica e variatori di assetto. Nel frattempo Fabio Quartararo si invola nel mondiale e arriva su una pista dove Yamaha può fare meglio di Ducati
La MotoGP si appresta a vivere gli ultimi due gran premi prima della pausa estiva. Questo fine si correrà al Sachsenring, il prossimo ad Assen. Andiamo allora a vedere le novità sulla griglia di partenza del gp di Germania insieme al nostro Guido Sassi.

Cosa succede
Se c'è una gara in calendario che fa sentire maggiormente la mancanza di Marc Marquez è sicuramente questa: 11 vittorie consecutive tra le tre classi gli hanno fatto guadagnare i gradi di Sachsen-king. La striscia si interromperà solo perché lo spagnolo è alle prese con la convalescenza, dopo la quarta operazione al braccio destro, e Honda è costretta a fare i conti con le proprie difficoltà. Non è perciò un caso che Repsol, il munifico sponsor cha da più di un quarto di secolo accompagna HRC nell'avventura del motomondiale, abbia emesso un comunicato per affermare che  questa MotoGP così non va bene. “Troppa aerodinamica e variatori di assetto, il pilota non può fare la differenza”. A primo orecchio suona strano che la casa con il budget più importante del motomondiale possa lamentarsi: in fondo hanno più soldi di tutti per sviluppare la propria tecnologia, ma di fatto in questi anni Honda ha fatto bene solo quando ha seguito i suggerimenti del suo pilota di punta. Ora che ne è orfana, non ha saputo costruirsi una alternativa, e il comunicato suona come un avvertimento: o cambiamo le regole e torniamo in gioco, oppure saremo noi a non giocare più.
Immediata è stata la replica di Dorna: le attuali regole sono fissate fino al 2026, ma siamo sempre pronti a discuterle nuovamente...

Che numeri
Fabio Quartararo ha mezzo mondiale in tasca, e l'altra metà nelle sue mani. 2 vittorie, 5 podi, 9 arrivi su 9 in top ten in questo mondiale: il francese è uno schiacciasassi, ma non ha solo la costanza dalla sua, è anche velocissimo. I punti di vantaggio su Espargarò sono solo 22, ma Aprilia manca di quel briciolo di competitività che serve per lottare davvero in campionato. El Diablo ha fatto meglio di Aleix in 7 gare su 9 e un secondo posto di Noale al Montmelò avrebbe spostato di poco la questione. I ducatisti d'altro canto collezionano troppi ritiri, e le prossime due piste non sono le migliori per la Desmosedici.

La sfida
La Ducati di Jack Miller è ufficialmente libera per la prossima stagione. L'australiano ha firmato un biennale con Mattighofen, Borgo Panigale sceglierà tra Enea Bastianini e Jorge Martin per sostituirlo. Lo spagnolo è avvantaggiato sul riminese: non per i risultati conseguiti, ma perché anche il team Pramac vorrebbe un italiano nel box e comunque la convivenza tra Pecco ed Enea potrebbe non essere semplicissima. Niente comunque è ancora scritto, vedremo cosa succederà da qui ad agosto. L'importante è che Bastianini rimanga concentrato a fare bene gara per gara, senza pensare al mondiale o al suo futuro: Mugello e Barcellona sono state due gare buttate, ed è un vero peccato, perché sarebbero bastati due podi e La Bestia sarebbe ancora almeno seconda in campionato.

Hot spot
Il Sachsenring è la pista più corta del mondiale (appena 3mila700 metri), ma è piuttosto divertente e tra le sue tredici curve ce n'è una davvero notevole: è la 11, altresì detta Waterfall. È la prima a destra dopo 7 curve a sinistra, una picchiata in discesa vertiginosa dalla pendenza del 13%, che si affronta a oltre 200km/h. Cadere in quel punto è sconsigliabile, ma non raro, farla bene invece permette di arrivare alla 12 con abbastanza velocità per tentare un sorpasso o difendersi da un attacco.
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