MotoGP Starting Grid: Bagnaia-Bezzecchi-Martin, una poltrona per tre
Il mondiale riparte dalla sfida tra il campione in carica e i due avversari che Pecco si trova in casa: basta una gran premio per rovesciare gli equilibri. Per Honda e KTM invece la strada è lunga, ma entrambi i costruttori porteranno novità tecniche per ridurre il distacco
Dopo 5 settimane di pausa, la MotoGP torna in pista a Silverstone per la ripresa del mondiale. Andiamo a vedere insieme al nostro Guido Sassi le novità sulla griglia di partenza del gran premio di Gran Bretagna, con i temi di MotoGP Starting Grid.
Cosa succede
Le vacanze 2023 della classe regina sono state una sorta di lunga degenza per diversi piloti, che ne hanno approfittato per operarsi e/o iniziare un processo di recupero dagli infortuni prima della ripresa. Marc Marquez e Joan Mir sembrano guariti del tutto dei loro problemi alle dita delle mani, Alex Rins – per lui frattura di tibia e perone- invece non sarà presente a Silverstone (dove nel 2019 aveva battuto in volata proprio Marquez) e sarà sostituito da Iker Lecuona. Anche Quartararo, Martin e Di Giannantonio si sono sottoposti a interventi chirurgici: lo spagnolo e l'italiano si sono operati per risolvere i problemi di sindrome compartimentale, El Diablo ha sistemato l'alluce del piede sinistro. Buone notizie anche in casa KTM, con Pol Espargarò che tornerà in pista dopo il terribile botto di Portimao di inizio stagione.
Che numeri
Pecco Bagnaia ha 35 punti di vantaggio su Jorge Martin e 36 su Marco Bezzecchi. Tanti? Pochi? Se si guarda al numero di successi del campione del mondo non sono moltissimi. Pecco ha vinto la metà delle gare lunghe e 3 Sprint, inoltre ha collezionato diversi podi. Ma Bagnaia è anche caduto 3 volte nelle prime 5 gare, e quindi il mondiale rimane ampiamente in piedi, anche perché Bezzecchi e Martin hanno sbagliato meno. Gli altri? Brad Binder è quarto in campionato, ma già a 80 punti di distanza, Zarco addirittura a 85. Ma i primi tre sono davvero vicini, abbastanza perché cambi tutto in un solo fine settimana.
La sfida
Il mondiale sembra avere preso la piega di una Ducateide, un poema epico nel quale solo i piloti di Borgo Panigale possono arrivare al titolo dopo avere superato le mille peripezie di una stagione da 40 gare. Eppure ne mancano ancora 24 tra lunghe e Sprint, e ci sono alcune variabili che potrebbero cambiare sensibilmente gli equilibri.
Per prima cosa ci saranno penalità per chi non rispetterà la pressione minima indicata per gli pneumatici, una regola che fino a oggi è stata quasi costantemente disattesa da vari attori del campionato. Questo non vuol dire che sarà Ducati a pagare più degli altri, ma solo che potrebbe esserci un certo rimescolamento dei valori in campo.
E poi ci sono da sondare i possibili progressi degli avversari: Honda e KTM non sono rimasti con le mani in mano nella pausa estiva e in una stagione con così tanti appuntamenti le possibilità di rivincita non mancano. Tutti contro Ducati, vedremo con che esiti.
Pista che vai...
Nelle ultime 8 edizioni del gran premio di Gran Bretagna hanno vinto 8 piloti diversi. È un record, dovuto a diversi fattori: a Silverstone spesso piove, il layout della pista favorisce le gare di gruppo e permette a moto molto diverse tra loro di ben figurare. Yamaha ha ottenuto il successo con Lorenzo, Rossi e Quartararo, Honda con Marquez, Ducati con Dovizioso e Bagnaia, Suzuki con Vinales e Rins. Spesso la vittoria è arrivata al fotofinish, come è successo nel 2019 (Rins su Marquez), o comunque con un sorpasso all'ultima curva, come è accaduto nel 2013 (Lorenzo su Marquez). Insomma, vuoi per il meteo (che sembra incerto anche quest'anno), vuoi per quella magica combinazione di rettilinei veloci e curve altrettanto impegnative, Silverstone è una pista da leccarsi i baffi, e non delude mai gli appassionati.