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MotoGP Starting Grid: Aragon chiama, Marquez e Quartararo rispondono

L'otto volte campione del mondo correrà sulla pista di casa, dove ha vinto 5 volte su 7 in classe regina. Ma il francese è nel suo momento d'oro e proverà a rendergli la vita difficile. Attesa per Vinales, che debutterà sulla RS-GP reduce dal podio di Silverstone
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MotoGP
Il Motomondiale entra nella terza parte della stagione con il gp di Aragon, la gara di casa per Marc Marquez. Lo spagnolo è pronto a dare battaglia, ma Fabio Quartararo non rimarrà a guardare. Andiamo allora a vedere le novità sulla griglia di partenza insieme al nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.

La novità
Ampiamente annunciato la settimana scorsa, il debutto nel mondiale di Maverick Vinales nei colori Aprilia è comunque l'evento del fine settimana. Top Gun ha già provato la RS-GP in due giorni di test a Misano, con buoni tempi e sensazioni altrettanto positive. L'intero team è elettrizzato, anche perché la banda di Rivola arriva al Motorland sulla scorta del podio di Aleix Espargaro a Silverstone. La domanda che si fanno tutti perciò è una: dove potrà arrivare Maverick? Gli entusiasti si spingono a pronosticare una improbabile vittoria, i prudenti si accontenterebbero di un debutto in top ten. La pista piace moderatamente a Vinales, che in MotoGP non è però mai andato oltre il quarto posto. Tra adattamenti alla guida e avversari impeperonati, non sarà facile per Maverick rimanere nel pacchetto di testa, ma staremo a vedere.

Che numeri
Sono quelli di Marquez, che ad Aragon ha vinto 5 volte su 7 in classe regina, a cui va aggiunta anche una manita di pole position. Al Motorland si gira in senso antiorario, come al Sachsenring, ad Austin, a Phillip Island e a Valencia. Alla tradizionale capacità di Marc di fare girare la moto a sinistra come nessun altro (19 successi solo in MotoGP nelle 4 piste elencate), dall'infortunio in poi si è aggiunto anche il “bonus infortuni”, dal momento che spalla e braccio destro dell'otto volte campione del mondo soffrono ancora parecchio nelle curve a destra, e i circuiti sopra citati sono un sollievo in questo senso per lo spagnolo.
Basterà per vincere? In realtà Aragon è anche una pista decisamente favorevole alla Honda: l'anno scorso persino il giapponese Taakaki Nakagami ha fatto una pole position e Alex Marquez è andato a podio, sul secondo gradino. Più in generale, HRC ha vinto 7 volte su 12, aggiungendo anche i nomi di Casey Stoner e Daniel Pedrosa all'albo d'oro della manifestazione.

La sfida
Tutti stanno aspettando un confronto diretto tra Marquez e Quartararo, e Aragon potrebbe essere l'occasione giusta per vederlo: i due finora hanno incrociato le armi nel confronto per la vittoria solo nel 2019, ma al tempo il francese era un rookie su una moto satellite, il che non gli ha impedito di rendere la vita difficile a MM93 in un paio di gare (Misano e Thailandia sopra tutte). El Diablo sa dare il meglio quando può scappare davanti a tutti e impostare le proprie linee, Marquez nel corpo a corpo si sa che non ha paura di niente. A dire il vero questa sua vena iper competitiva nelle ultime gare gli ha preso un po' troppo la mano, tanto che tra il gp d'Austria e Silverstone sia Aleix Espargaro che Jorge Martin ne hanno fatto le spese. Il pilota Honda però è rimasto impunito, vedremo se al Motorland aggiusterà il tiro o proseguirà sulla sua linea come se niente fosse.

Questa è storia
Recentissima, perché Franco Morbidelli ha vinto ad Aragon nel secondo gp della scorsa stagione, imprimendo un ritmo indiavolato alla gara fin dalle prime battute del gran premio. L'italiano si era trovato davanti dopo la caduta di Nakagami alla curva 4, nel corso del primo giro, e non ha più mollato la presa sulla preda, andando a conquistare una vittoria di prepotenza con la sua vecchia Yamaha M1. Il Morbido al momento sta recuperando ancora dall'operazione al crociato e lo vedremo in pista solo a Misano. Manca comunque ormai poco al suo rientro, che tra l'altro arriverà finalmente sulla Yamaha ufficiale. Ricordiamoci sempre che Morbidelli è il vice campione del mondo in carica e l'anno scorso ha vinto 3 gare: non è roba da poco e la sua assenza quest'anno si è fatta sentire.

Hot spot
Si chiamano 16 e 17, ma le due ultime curve del Motorland sono in realtà un unico, lungo e aperto tornante che porta sul rettilineo del traguardo, arrivando dall'altro lungo dritto della pista, un rettifilo di 970 metri. Il tornantone non è punto dove si cerca abitualmente l'attacco, ma nel 2020 abbiamo visto come Alex Marquez arrivasse velocissimo, guadagnando davvero molto su tutti gli avversari, Suzuki compresa. Soprattutto nel finale di gara, quando le gomme iniziano a cedere, si possono vedere le traiettorie allargarsi di parecchio, e il posteriore “pompare”. Allora sì che il tornante può diventare un hot spot, o comunque preparare al meglio un attacco da portare sul rettilineo che conduce alla finish line.

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