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Manuel Poggiali è il coach Ducati MotoGP: ecco cosa fa

Il sammarinese, due volte campione del mondo, è passato dal team Gresini a quello ufficiale, in un ruolo importante, quello del coach che aiuta i piloti a migliorare la propria prestazione in pista. Vediamo come

"Pilota lo puoi essere fino ad un certo punto"
Da pilota a coach. Questa è la traiettoria fatta da Manuel Poggiali, due volte iridato nelle classi minori (in 125 nel 2001, in 250 nel 2003) che dopo aver appeso il casco al chiodo nel 2008 è tornato nel Mondiale come coach per aiutare i piloti a migliorarsi. Dopo aver lavorato a lungo con il team Gresini, quest’anno veste i colori della squadra Ducati ufficiale e ai microfoni di Sky Sport ha raccontato: “Essendo ancora abbastanza giovane e vedendomi ancora come pilota faccio un po' fatica a inquadrarmi in un ruolo diverso, ma alla fine è un percorso fisiologico che tutti facciamo. Io sono appassionatissimo di moto, la moto è il mio mondo, è quello che mi ha permesso di raggiungere tantissimi obiettivi, di realizzare dei sogni e soprattutto mi ha dato entusiasmo e una voglia continua di crescere, di mettermi in gioco. Pilota lo puoi essere fino ad un certo punto, poi devi decidere cosa vuoi fare”.

Come vive questo nuovo ruolo
Quest'anno affiancherà quindi Francesco Bagnaia, due volte iridato nella top class, ed Enea Bastianini, due piloti già molto talentuosi: “A loro non manca nulla per poter puntare al massimo in ogni gara. Credo che abbiamo in squadra due piloti eccezionali, italiani, su un marchio storico italiano. Il sogno sarebbe di vedere 8 Ducati nei primi 8 posti, ma lavorando io per la squadra ufficiale ovviamente vorrei che i miei due fossero i primi. Credo che vedere tanti altri piloti Ducati così forti e veloci sia un bello stimolo per i nostri”.

E anche per lui, per poter ottenere ancora qualcosa nel motociclismo: “È bello esserci, sentirsi vivi, cercare di aiutare a portare risultati. Mi è rimasta la voglia di vincere, lo stimolo quotidiano per cercare il miglior risultato possibile. Credo che un ruolo come il mio sia un'ulteriore aggiunta ad una squadra. Ai miei tempi cose così non esistevano”.

Poi ha raccontato com’è andata quando ha ricevuto l’offerta da parte del Direttore Generale di Ducati Corse: “Onestamente quando è arrivata la chiamata di Gigi Dall'Igna, che conosco dai tempi di Aprilia, anche senza averci lavorato insieme, uno che stimo, che tutti conoscono, che ha carisma, era difficile per me non saltare su quel treno".

Cosa fa un coach?
Nel dettaglio ha infine raccontato in cosa consiste il suo lavoro: “Nel mio caso cerco, lavorando da bordo pista, di andare a vedere quelle che sono le criticità più importanti che i nostri piloti hanno e di capire meglio quello che accade. In parte vai dove ti dicono che ci sono delle difficoltà o cose interessanti da vedere. Molto arriva anche dal lavoro che si fa a casa. Ogni pilota è diverso, ha la sua storia, le sue caratteristiche, le sue difficoltà e i suoi punti di forza. Un tracciato dove un pilota non ha mai vinto o è sempre stato in difficoltà, molto probabilmente sarà uno di quelli difficili, quindi cerco di andare ad osservare quello che succede per cercare di trovare dei consigli, degli spunti, delle idee diverse per migliorare la prestazione. Insieme si analizza col supporto di tutta la squadra e si cerca di trovare la soluzione per ottimizzare al massimo il tutto”.

Photocredit: instagram @ducaticorse

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