MotoGP - Petrucci e il Mugello 2019: "Ho vinto perché non sono stato al loro gioco"
Danilo torna sul successo al gran premio d'Italia. "Marquez e Dovi stavano facendo casino, hanno esagerato e sono andati lunghi, ne ho approfittato". Sul futuro in suprbike. "Vorrei avere un progetto per provare a giocarmi il mondiale"

Il sorpasso di Danilo Petrucci al Mugello nel 2019 (qui sotto il video) è uno di quei poster che ogni appassionato di motociclismo tiene appeso nel proprio garage mentale. È un ricordo ormai lontano, ma che viene rievocato ogni anno alla vigilia della gara più importante dell'anno per piloti e tifosi italiani. Il fatto che Petrux in quell'occasione abbia vinto la gara non è un dettaglio, perché i bei sorpassi diventano celebri soprattutto se il contorno è all'altezza della manovra. E, visto che anche il presente in superbike di Danilo ha parecchio da raccontare, abbiamo colto l'occasione al volo per sentire il pilota Ducati...pilota Ducati almeno per il momento.
Tornando al 2019, come hai fatto a inventarti quello spazio all'interno di Marquez e Dovizioso?
In realtà ho frenato dove frenavano gli altri nei giri precedenti. Il punto è che ormai da qualche giro loro si prendevano la scia l'uno dell'altro in rettilineo e la situazione non era delle migliori, eravamo tutti vicini e la battaglia si era accesa. In quel giro però hanno frenato fortissimo e quando ho iniziato alla staccata mi sono detto: anche terzo va bene, siamo al Mugello, un podio non è da buttare. Ma ho pensato anche che c'erano un paio di punti più avanti dove potevo provarci. Tempo di pensarlo e sono andati lunghi, così io ho fatto la curva semplicemente come dovevo ed è bastato. Sono stato bravo a non farmi trascinare nel loro gioco, ho fatto la mia gara.
Nei giri precedenti che finale ti eri immaginato?
Stavamo risparmiando troppo le gomme, e c'era troppo casino sui rettilinei, a un certo punto ho pensato di mettermi davanti, ma mancava ancora metà gara ed ero pure sotto antibiotici, non stavo in gran forma. Volevo attaccare quando mancavano 7 giri e invece ne mancavano 13...al Mugello la pista è lunga. E poi ho rinviato l'attacco a quando mancavano 5 giri...e poi quando ne sono mancati 3 ho detto: ok è il momento di accendere i fuochi. Ma a quel punto lo avevano pensato anche loro.
Come è stato l'ultimo giro?
Mi ricordo che alle due Biondetti al penultimo mi sono detto: ora devi fare il giro perfetto. Mi sono concentrato sulla guida. Non è piacevole avere Marquez dietro ma non è piacevole avere nessuno. Mi ricordo per esempio che Valentino era un altro che averlo dietro era un vero problema: staccava forte, era molto forte in frenata e non sapevi mai cosa aspettarti. Comunque in moto non hai li specchietti come in macchina e non sai mai cosa aspettarti, le cose stanno così.
Sul rettilineo finale hai dubitato della vittoria?
Ho fatto una Bucine perfetta, tra l'altro è una delle mie curve preferite, poi ho messo dentro la quarta e la quinta e ho detto ok, questa è la storia della mia vita, ora mi passano. Poi ho messo la sesta ed ero ancora davanti, ho capito che andavo. Ma se ci fossero stati cinquanta metri in più, Marquez mi avrebbe passato per davvero.
Come è stato l'arrivo al parco chiuso?
La cosa peggiore è che non ricordo niente. Della gara tutto, ma poi zero. Avrei preferito vincere da un'altra parte prima, tipo fare con il contrario con la vittoria di Le Mans, forse me la sarei goduta di più. E comunque quella Ducati ne vinceva due l'anno, non era quella di adesso. Il Mugello era una di quelle piste dove avevi il jolly, quindi davvero è stato tutto eccezionale.
Tornando al presente, a che punto sei in sbk?
Che la base è consolidata, la moto la conosciamo, il set up lo troviamo abbastanza facilmente. Ma la coperta è corta, se cambiamo una cosa per migliorare da un lato perdiamo dall'altro. Questa moto ha dei limiti, portati dal forcellone monobraccio. Sicuramente la rigidezza di questa Panigale è un limite, soprattutto dove ci sono buche o non tanta trazione.
Sei curioso di vedere la nuova Panigale?
Tanto curioso, ma il discorso è abbastanza ampio. Io sono spesso sul podio, so che ci sono dei margini di miglioramento per me, ma non è nemmeno giustificabile il distacco che prendo da Bulega con la differenza tra la mia moto e la sua, quindi la questione non sta tutta nella moto. E comunque è tutta teoria, perché la nuova moto non l'ho provata.
Sembra che non ci sia posto nel team ufficiale, ma forse è possibile avere una moto quasi ufficiale nel team Barni.
Per il team ufficiale non sono nemmeno nella lista, la moto nuova non so quando potrò provarla. Dovrò prendere quello che avranno scelto di fare, ma mi conforta il fatto che io e Bulega siamo simili di corporatura e di set up.
Quindi sei comunque orientato a Ducati o c'è spazio per altre idee?
Dove sto, sto bene. Ma mi piacerebbe anche capire, con un progetto importante, se posso puntare a vincere il mondiale. Il punto è che le moto non le puoi provare tutte e da fuori non capisci come sono per davvero...ma anche da dentro. Prendi la Ducati: se togli Bulega, poi trovi una BMW, ma se togli Toprak, van der Mark è ennesimo. Credo inoltre che il livello generale dei piloti Ducati sia molto alto, non è solo questione di moto. E poi si fa sviluppo con 8 Ducati, BMW e Honda ne hanno 2. È anche vero che la Panigale quest'anno è già stata limitata due volte per il carburante e se ci togli velocità in rettilineo in quel modo, non è che la ritrovi in curva. Ci sono così tanti elementi che è difficile separare il valore delle moto da quello dei piloti
Tu e Vergani avete una deadline? Ragionerai anche sull'importo del contratto, pensando un po' al futuro?
Io ho sempre pensato ad avere una moto per andare forte, non voglio pensare al dopo e anche invecchiando il modo migliore per rimanere giovani è concentrarsi sulla prestazione. Per quanto riguarda la deadline, non c'è molto tempo, diciamo che entro la prossima gara [11-13 luglio, ndr] si deve capire qualcosa. Ma al momento, per essere chiari, non ho pezzi di carta da valutare.