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MotoGP Coronavirus: primo decesso in Argentina, si correrà il GP?

MotoGP news – Dopo la cancellazione del GP del Qatar, lo slittamento del GP della Thailandia e lo svolgimento del GP delle Americhe fortemente a rischio, anche l’appuntamento in Argentina appare ora messo in discussione con il primo decesso nel paese sudamericano dovuto a coronavirus
In dubbio
L’inizio del campionato della MotoGP si fa sempre più lontano e anche il GP d’Argentina ora appare in forte rischio, dopo che il paese sudamericano ha contato la prima vittima a causa del coronavirus. Si tratta di un uomo di 64 anni che era rientrato in Argentina dopo esser stato in Francia. Originariamente il primo appuntamento era in programma per l’8 marzo sul circuito di Losail, in Qatar, ed è stato cancellato per volontà del governo che non gradiva la presenza di italiani, a causa dell’epidemia di coronavirus scoppiata nel nostro paese. Successivamente anche il governo della Thailandia ha rinunciato al GP, spostandolo poi a inizio ottobre, e a breve potrebbe essere annunciata la cancellazione dell’appuntamento di Austin (fissato per il 5 aprile) dato che il sindaco della città, Steve Adler, ha dichiarato lo “stato di calamità” vietando ogni tipo di eventi che superi la presenza di 2500 persone (più o meno solo il numero di persone che lavorano all’interno del paddock).
L’appuntamento argentino era in programma sul circuito di Termas de Rio Hondo il 19 aprile ed è sembrato che potesse essere proprio quello il primo appuntamento stagionale della MotoGP dopo le rassicurazioni degli organizzatori del GP. A parlare era infatti stato Orly Terranova, CEO del Gruppo OSD, che aveva dichiarato ormai una settimana fa: “L’Argentina al momento non ha in atto restrizioni per l’emergenza del coronavirus, e non c’è da aspettarsi alcun problema legato ai protocolli di sicurezza del Ministero della Salute e del governo di Santiago del Estreo. Terremo sotto controllo ciascuna persona e tutte le squadre stanno già facendo attenzione ai membri che mostrano sintomi, mettendo in atto azioni di controllo”. Ora però la situazione potrebbe drasticamente cambiare.
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