MotoGP - Bagnaia va da Valentino Rossi? Storia di un matrimonio (quasi) impossibile

Bagnaia in VR46: l'ipotesi di vedere Pecco correre sotto le insegne del team di Valentino Rossi è suggestiva e si è fatta largo con una certa insistenza su media e social negli ultimi giorni. L'operazione rimane comunque complicatissima da realizzare, detto che forse sarebbe più il frutto di un pensiero disperato, rispetto a una scelta ponderata e con possibilità di successo.

La situazione attuale

A Mandalika, Pecco è tornato a sprofondare nei bassifondi della classifica. Dopo la sbornia di prosecco del Giappone, i risultati sono tornati deludenti. Difficoltà fin dalle libere a fare funzionare la moto, problemi che peraltro ha avuto lo stesso Marc Marquez. Con la differenza che il fresco nove volte campione del mondo è riuscito a trovare più o meno una quadra nel corso del weekend, mentre Bagnaia è caduto un'altra volta dentro il proprio incubo. 

Dopo una Sprint corsa in fondo al gruppo e una gara lunga conclusa nella ghiaia, a Bagnaia è saltato il tappo. “La moto in teoria è la stessa del Giappone, in pratica non lo so”. “Qualcuno mi deve dare delle spiegazioni” sono state le due frasi del pilota VR46 più ficcanti e amplificate dal tam tam mediatico. Il clima in Ducati non può di conseguenza certo essere ottimale ed è un vero peccato che tutto questo accada proprio quando sembrava che fosse stata trovata una quadra e fosse tornato il sereno.

Il vaso è rotto?

La domanda è legittima, perché, se dopo Motegi era arrivato addirittura il mea culpa del team, con Tardozzi che aveva ammesso le responsabilità di Ducati nell'avere aspettato troppo a dare a Bagnaia quello che chiedeva per andare forte, dopo l'Indonesia la voglia di parlare era svanita un po' in tutto il box. Al di là delle dichiarazioni, comunque si specula soprattutto sul non detto e sull'ipotesi che da Claudio Domenicali in giù ci sia una sorta di scollamento riguardo alle esternazioni del pilota.

VR46, davvero?

Dall'avere rapporti tesi al passare al divorzio, la strada comunque è lunga. Primo perché a livello pratico non è semplice. Bagnaia ha un contratto con Ducati e VR46 ha un contratto con Ducati, ma i due pezzi del puzzle non combaciano per diversi motivi. Innanzitutto perché il team di Valentino Rossi ha appena rinunciato alla moto ufficiale, che ha costi e una gestione differente rispetto a una moto clienti. Pur ammettendo che delle 3 “GP26” in fieri si decida di spostarne una in VR46, ci sarebbe un tema economico e di figure professionali di supporto da affrontare. E poi, è mai possibile che l'eventuale sostituto di Bagnaia salga su una moto clienti all'interno del team factory? Ci sentiamo di escluderlo.

Resterebbe poi da organizzare un complicato valzer di piloti: è vero che Dall'Igna stravede per Fermin Aldeguer, ma davvero si può pensare che la squadra ufficiale viri su due piloti spagnoli, togliendo un altro pezzo di italianità? Non sarebbe certo una operazione simpatia...

E poi bisogna ragionare su Bagnaia: mettiamo il caso che accetti di prendere una moto clienti, ce lo vedete a salire su una GP25 per un altro anno? O su una versione ibrida, che non è chiaro se sia quella vincente di Motegi o quella disastrosa di Mandalika? Quasi impossibile.

Per tutti questo motivi, Bagnaia dovrà comprensibilmente rimanere nel team ufficiale un altro anno. Poi, dal 2027, è molto più facile che le strade si separino. Ma a quel punto ci saranno diversi team ufficiali che potrebbero proporre un'offerta seducente a Pecco: Honda, Yamaha, la stessa Aprilia.