MotoGP - Bagnaia getta la spugna, questa Desmosedici è la moto di Marquez
Pecco ha spiegato come il suo stile e quello di Marc siano diametralmente opposti, ma non si vedono soluzioni tecniche all'orizzonte. "Queste difficoltà mi possono aiutare a capire meglio tante persone"

Pecco Bagnaia non è un pilota in cerca di scuse e ogni volta che si presenta davanti alle telecamere, le sue analisi sono sempre oneste. Il problema è che in queste prime 9 gare del 2025 i suoi problemi con la Desmosedici non sono cambiati e anche i media fanno fatica a capire...cosa in Ducati non sono riusciti a capire. In fondo la questione è semplice: se con la GP24 Pecco girava 3 decimi più veloce al Mugello rispetto a quest'anno, è mai possibile che non si riesca a mettere la moto 2025 nella condizione di replicare quel comportamento che garantisce la performance a Bagnaia? La risposta è no, perché il motore è cambiato, la distribuzione dei pesi pure e per quanto si continui a dire che la GP25 è molto simile alla precedente, le piccole differenze sono sufficienti a determinare un risultato molto diverso.
La “spiega” di Pecco
Appurata l'impossibilità di tornare indietro, perché il motore è omologato per l'intera stagione e sulla distribuzione dei pesi non è possibile riportare la moto al 2024, si può solo fare altro, ma resta da capire in cosa cambia così radicalmente il comportamento della Desmosedici di quest'anno. Bagnaia lo racconta bene nel post gara del Mugello e lo fa capire nel confronto con Marquez: “Io ho bisogno di una moto ferma sul davanti, la guido molto con l'anteriore. Marc invece preferisce una moto con un sottosterzo molto accentuato e poi la fa girare con il gas”. Chiunque può capire che stiamo confrontando il sole con la luna e viene spontaneo chiedersi se non sia stata una direzione tecnica ben precisa a cambiare la Desmosedici così profondamente.
La fiducia nel team
“Tutte queste difficoltà possono aiutarmi a comprendere meglio tante situazioni e anche tante persone per capire meglio cosa fare in futuro”. A chi sono rivolte le parole di Bagnaia? A Dall'Igna? Il dubbio viene, perché è chiaro che tutti al momento si domandano che bisogno c'era di portare lo sviluppo della Desmosediici in una direzione che a metà del box non va bene. Certo, Marc vince con questa moto, anzi stravince e sembra una garanzia sufficiente ad andare forte oggi e domani. Ma è pur vero che l'anno scorso Pecco ha vinto 11 gare e nei 2 anni precedenti il mondiale e - per come parla della situazione- sembra quasi che tutto l'attuale progetto tecnico sia andato nella direzione opposta a quanto gli serve.
Pecco ha dimostrato nei primi giri del Mugello che il carattere non gli manca e la voglia di impegnarsi nemmeno. Ma gli servono tanto una soluzione tecnica quanto un alleato dentro il box, oppure i suoi giorni in Ducati saranno sempre più difficili e forse a scadenza.
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