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MotoGP 2025 - Bulega al posto di Marquez: ecco perché può fare bene

Il pilota emiliano non dovrà replicare le prestazioni dello spagnolo: i suoi precedenti nel motomondiale lo aiuteranno e la conoscenza della Panigale V4R lo avvicina alla Desmosedici meglio di qualunque altra moto

Nicolò Bulega correrà a Portimao e a Valencia. Quello che sarebbe potuto essere il finale di stagione più logico per il vice-campione del mondo superbike è diventato realtà con l'ufficializzazione arrivata da Ducati.


Un sogno che si avvera

I commenti di Bulega dopo il test di Jerez de la Frontera non avevano lasciato dubbi sulla carica positiva del pilota di Borgo Panigale. "Oggi si è avverato parte del mio sogno". È così che Nicolò ha commentato sul proprio Instagram la prima giornata in sella alla Ducati GP25 sul circuito dedicato ad Angel Nieto, prima volta in carriera su una MotoGP. Il test, svolto in occasione della seconda giornata di prove organizzate da Michelin sul tracciato spagnolo, aveva come obiettivo quello di prendere confidenza con la moto in vista della possibile sostituzione di Marc Marquez a Portimao e Valencia, con il campione del mondo fermo a causa dell'infortunio alla spalla rimediato a Mandalika. 

È stato lo stesso Dall'Igna a commentare successivamente il pollice alto alla doppia partecipazione di Bulega nei weekend di MotoGP di fine stagione. “Sono molto contento di potere vedere Nicolò al lavoro sulla Desmosedici. Nicolò fa parte della famiglia Ducati Corse dal 2022 quando lo abbiamo voluto in sella alla Supersport. Abbiamo creduto in lui e ci ha ripagati con due stagioni da protagonista assoluto in superbike, dove ha sfiorato il titolo ed è diventato il nostro pilota di riferimento. Inoltre, per il prossimo anno abbiamo annunciato il suo impegno - insieme a Michele Pirro - nello sviluppo della Desmosedici con i nuovi pneumatici e la possibilità di gareggiare quindi negli ultimi due gran premi è il miglior modo per iniziare a lavorare in questa nuova veste da tester. Sarà sicuramente impegnativo, ma spero riuscirà a godersi questa esperienza: per un giovane pilota, esordire nella massima categoria del nostro sport è una bella soddisfazione”.


Tester di lusso

Le parole di Dall'Igna non cadono a caso. Michele Pirro ha 39 anni: potrà ricoprire il ruolo di tester ancora abbastanza a lungo, ma iniziare ad avere una alternativa è importante per Ducati. Bulega dal canto suo ha ambizioni diverse, ma sa contenerle grazie a un approccio umile e misurato. Nello stesso test in Andalusia ha girato su buoni tempi - nell'ordine dell'1'38”- il che lascia sperare che sia partito con il piede giusto. Ma anche il pilota emiliano è conscio del fatto che la strada sarà lunga e che la MotoGP va presa un passo alla volta.


Perché può fare bene

La storia della MotoGP è costellata di grandi campioni che venivano dalla superbike e che non sono riusciti a sfondare completamente: Colin Edwards, Troy Bayliss, Ben Spies, Cal Crutchlow. Hanno avuto tutti storie diverse e destini differenti, ma Nicolò sembra destinato a scrivere un capitolo del tutto nuovo. Per lo meno per le premesse che lo accompagnano.

Non tanto per l'età, anche perché Bulega ormai ha 26 anni e non è più un ragazzino, quanto piuttosto per il percorso che ha fatto. Innanzitutto il pilota emiliano ha una carriera e un curriculum vitae largamente incentrati sulle moto da prototipo. Non a caso a Portimao correrà la sua centesima gara, con le precedenti 99 divise tra Moto3 e Moto2. Prima ancora era cresciuto nel CEV – di cui è stato campione- e la dimestichezza con moto dal telaio rigido non gli manca. In secondo luogo, Nicolò viene da due anni in cui ha pilotato la Panigale V4R, sostanzialmente la superbike più vicina a una MotoGP che ci possa essere. Vicina soprattutto alla Desmosedici, con cui condivide addirittura alcune impostazioni di base del progetto, per esempio a livello di motore.

Basterà tutto questo per aiutarlo? Non nell'immediato, probabilmente: i freni in carbonio sono una novità, le Michelin pure. Ma è pur vero che in Ducati non si aspettano da lui che sostiutisca Marquez nei risultati: salire sulla moto del #93 in questo caso può diventare persino un vantaggio, perché ogni paragone sarebbe fuori luogo.

L'occasione insomma sembra essere una di quelle in cui c'è molto da guadagnare e pochissimo da perdere.

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