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MotoGP 2023, il GP d’Olanda è alle porte ed è scarsamente impegnativo per i freni

MotoGP news – Prima di fare una meritata vacanza i piloti della top class affronteranno questo fine settimana l’ottavo appuntamento stagionale, ad Assen, in Olanda. La pista è di quelle iconiche e Brembo ha raccontato quali sono i tratti più impegnativi e le curiosità più curiose secondo i freni

Il più basso indice di difficoltà tra le gare europee
Dalla Germania team e piloti si sono diretti in Olanda dove questo fine settimana verrà disputato l’ottavo Gran Premio, prima di aver poi una pausa estiva. In Olanda si corre al tradizionale circuito TT Assen, che corrisponde anche all’unica delle gare della edizione inaugurale del Mondiale (1949) ancora in calendario, anche se il disegno della pista è cambiato più volte. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti del Mondiale MotoGP, il tracciato olandese rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 2, il più basso delle gare europee. Ad Assen la velocità massima non supera i 320 km/h ma le numerose curve veloci garantiscono un ottimo raffreddamento degli impianti frenanti. E proprio l’esistenza di così tante curve rappresenta il miglior banco di prova dei cerchi Marchesini, uno dei marchi del gruppo Brembo.

Un tracciato dove Rossi raccolse l’ultima vittoria
Ad Assen, sei anni fa, Valentino Rossi conquistò l’ultimo successo della sua carriera a due ruote, battendo per soli 63 millesimi Danilo Petrucci. In tal modo il Dottore stabilì l’ennesimo record della carriera: 20 anni e 311 giorni intercorrono infatti tra il suo primo e l’ultimo GP vinto. Tutte e 115 le vittorie Valentino le ha ottenute impiegando i componenti frenanti Brembo. Il primo GP se lo aggiudicò nel 1996 a Brno con l’Aprilia RS125 dotata di una pinza anteriore in due pezzi ad attacco assiale con 4 pistoncini e un disco da 273 mm di diametro. Anche oggi Brembo presta grande interesse alle categorie minori: lo dimostra fornendo ai team di Moto2 e Moto3 il 100 per cento delle pinze, il 90 per cento delle pompe, l’80 per cento delle pastiglie e il 50 per cento dei dischi in acciaio.

Il paragone tra MotoGP e SBK
Pur avendo 18 curve, il TT Circuit Assen è molto guidato, con parecchi curvoni veloci e 10 frenate al giro, anche se in metà di queste la decelerazione non supera i 80 km/h. Ogni giro i piloti utilizzano i freni per 27 secondi, equivalenti al 30 per cento dell’intera gara, grazie a 9 frenate da almeno 2 secondi l’una. Su questa pista la Superbike ha gareggiato due mesi fa: anche per le derivate di serie le frenate erano 10 al giro ma il tempo di utilizzo dei freni era di 27 secondi e mezzo. Gli spazi di frenata della MotoGP, grazie alle velocità maggiori, sono leggermente superiori, così come la forza g e il carico richiesto sulla leva. Per la MotoGP dalla partenza al traguardo ciascun pilota esercita un carico sulla leva di 11 quintali.

La frenata più impegnativa per i freni
Delle 10 frenate della pista olandese solo una è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 3 sono di media difficoltà e le restanti 6 sono leggere. La frenata in discesa della curva Haarbocht (curva 1) è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 291 km/h e i piloti frenano per 4,5 secondi in cui percorrono 240 metri. Per raggiungere i 119 km/h necessari per impostare la curva i piloti esercitano un carico di 6,8 kg sulla leva e subiscono una decelerazione di 1,4 g.

Cliccate qui per vedere gli orari diretta TV del Gran Premio d’Olanda.

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