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MotoGP 2023, Dall’Igna: “Con i piloti bisogna avere una comunicazione aperta”

MotoGP news – Il 2022 è stato un anno incredibile per Ducati, che ha vinto tutto quello che si poteva vincere e il Direttore Generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha raccontato come si svolge il dietro le quinte con i piloti, il lavoro con i dati e ha ammesso: “Arrivare secondo, terzo o quarto, non fa differenza. L'unico posto a cui aspiro nella mia testa è il primo”

La grande ambizione dell’ingegnere veneto
Dal 2013 Gigi Dall’Igna ricopre il ruolo di Direttore Generale di Ducati Corse e dieci anni dopo ha potuto alzare il trofeo più importante, in un’annata in cui la Casa di Borgo Panigale ha fatto piazza pulita in MotoGP. Intervistato dal sito tedesco Speedweek ha dichiarato: “Certo, non è facile finché non si ottengono i risultati desiderati. Ma era importante che la Ducati migliorasse rispetto al 2015. Dal 2017 lottiamo ogni anno per ottenere buoni risultati”. Fino a quando nel 2022 hanno conquistato il titolo piloti, team e costruttori: “Io come i piloti, se non raggiungiamo l’obiettivo e non possiamo essere felici e contenti. Che arrivi secondo, terzo o quarto, non fa differenza. L'unico posto a cui aspiro nella mia testa è il primo. Sono fatto così”.

Come comunica con i piloti
Dall’Igna è ambizioso come i piloti che vestono i colori Ducati, ma non solo: “Tutte le persone coinvolte nei nostri progetti sono competitive, vogliono avere successo”. Lui però non è mai stato un pilota, a differenza di molti manager all’interno del paddock e ha spiegato: “Cerco sempre di capire cosa vogliono i piloti, anche se spesso non riescono ad articolarlo chiaramente. Quando un pilota solleva un problema, tutti in Ducati si sforzano di capirlo, non solo io. Siamo una squadra!” Il lavoro è d’insieme: “Abbiamo molti tecnici che cercano di capire i piloti. Lo fanno tutti, ma se il pilota commette un errore o dice qualcosa di sbagliato, e se siamo convinti che ciò che ha detto sia sbagliato, allora lo contraddiciamo. Abbiamo i numeri, i dati. Dobbiamo migliorare le prestazioni, dobbiamo vedere la realtà e non fare strani esperimenti. Non diciamo a nessuno di stare zitto, ma dobbiamo avere una discussione chiara sull’argomento. Entrambi dobbiamo dire quello che pensiamo e avere così una comunicazione aperta”.

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